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SANT’ANGELO D’ALIFE – Autorizzazioni sismiche, giunta ‘sbadata’

SANT’ANGELO D’ALIFE. Commissione per l’autorizzazione
sismica, il “gran rifiuto” del sindaco Crescenzo Di Tommaso. Nuova occasione
persa dal primo cittadino per fare gli interessi dell’ente. La giunta comunale,
infatti, non si sa per quale ragione al mondo, ha ignorato quanto contento sul
Burc Regione Campania numero 6 del 28 gennaio scorso in ordine ad alcune  modifiche alla normativa relativa al rilascio
dell’autorizzazione sismica. In particolare, si sta parlando dell’articolo 33
della legge regionale numero 1 nel quale è previsto che le funzioni di
competenza degli uffici del Genio Civile provinciale relative alla denunzia dei
lavori, autorizzazione e deposito sismico possono essere trasferite ai Comuni
che in forma singola o di unioni ne facciano richiesta entro 90 giorni dall’entrata
in vigore della norma e per gli anni successivi entro il 31 gennaio. Conti alla
mano, visto che il provvedimento porta la data del 28 gennaio e i 90 giorni
sono da poco trascorsi, si deduce che il Comune di Sant’Angelo d’Alife ha
chiaramente disatteso per il 2012 la possibilità di snellire quelle noiose
lungaggini tipiche della burocrazia italiana in materia di edilizia. A danno di
tanti concittadini, naturalmente. Per la cronaca, la Commissione istituita dai
Comuni, composta da tre tecnici, si occupa di opere pubbliche o di edilizia
privata la cui altezza non superi i 10,50 metri dal piano campagna con un iter
burocratico che dovrebbe concludersi nell’arco di 45 giorni. Per quale motivo
la maggioranza si è voltata dall’altra parte? Francamente, ragioni valide non
ce ne sono. Tutto sembra trovare spiegazione nella solita superficialità con la
quale la classe dirigente locale affronta le più variegate tematiche che si
trova ad affrontare nel corso di un mandato sempre più anonimo e improduttivo. Perché
questa nuova rinuncia? Qualcuno parla di motivi economici? Niente di più
sbagliato. E non lo dice solo chi scrive. Lo dice la stessa normativa (articolo
33,  punto 6). “Per gli oneri derivanti –
si legge sul Burc – dal funzionamento delle commissioni, i Comuni, le unioni di
Comuni e i Comuni in forma associata provvedono con l’utilizzo delle risorse
finanziarie trasferite annualmente dalla Regione Campania…”. In pratica, a fine
anno la Regione rendiconta e poi ridistribuisce. E allora, quale aggravio sulle
casse comunali? Preoccuparsi dei conti del Comune va pure bene. Purché lo si
faccia con cognizione di causa. Francesco Mantovani

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