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SANT’ANGELO D’ALIFE – Caporaso, Pini, De Caprio e Vecchio puntano l’indice contro Di Tommaso

SANT’ANGELO D’ALIFE. Il coraggio non è mai stato non avere paura. Le persone coraggiose sono quelle che sfidano i loro timori e le loro incertezze. Sono quelle che le ribaltano a vantaggio loro e della comunità che in quel frangente si rappresenta. Al momento di firmare le loro dimissioni irrevocabili dal consiglio e di mandare a casa Di Tommaso, negli occhi di Michele Caporaso, Rudi Vecchio, Vincenzo De Caprio e Massimo Pini ci sarà sicuramente stato un po’ di timore perché la decisione da prendere era di quelle che fanno tremare i polsi. Ma hanno avuto coraggio. E il coraggio è ritrovare la luce. Quella che chiude le porte in faccia alla mediocrità e ti dà il diritto di rimetterti in gioco. Con una nuova luce negli occhi e la coscienza di chi sa di aver operato con correttezza. Facendo la scelta più giusta. Occorre anche spiegarlo alla gente, tuttavia. E Caporaso & Co non si sottraggono vuotando il sacco contro Di Tommaso. “Le parole – affermano gli ex consiglieri di maggioranza dimissionari – non sempre riescono a trovare la dimensione giusta per poter giustificare delle scelte dolorose e, apparentemente, gravi.  L’azione di governo del ‘sindaco’ Di Tommaso, giorno dopo giorno, è stata sempre più indirizzata alle manifestazioni inneggianti il protagonismo personale, la ricerca di una propria autodeterminazione, nel vano tentativo di nascondere una innata cultura conservatrice, poco rispettosa delle esigenze della popolazione in particolare delle fasce più deboli. Il rispetto del programma elettorale, condiviso dall’elettorato, era diventato secondario all’esercizio quotidiano, ben riuscito, dell’approssimazione, del pettegolezzo e della calunnia. L’attendismo, il temporeggiamento, sommati alla evidente incapacità amministrativa del sindaco, hanno fatto mancare l’appuntamento alla partecipazione a importanti bandi pubblici, finalizzati al recupero e all’ammodernamento del paese, ma anche a riavviare una disastrosa economia locale che vede decine di nostri concittadini disoccupati da mesi se non da anni. Numerosi finanziamenti, pervenuti attraverso Decreti di Concessione della Regione Campania, da mesi giacciono in cassetti ‘riservati’ in attesa che il sindaco decidesse sul da farsi; non da meno gli incarichi professionali in cui i beneficiari (ovviamente non del nostro paese) si ‘conoscevano’ prima della scadenza dei bandi. La nostra azione è stata dettata dalla responsabilità di salvare il paese dallo sfascio, dall’inciucio, dal qualunquismo e dall’approssimazione.  Con responsabilità riteniamo di aver operato con il ‘bisturi’ per asportare un male che poteva compromettere la vita, in questo caso la vita democratica e amministrativa del nostro paese. Una sola considerazione riteniamo dover fare al fine di rendere chiara la nostra iniziativa: per noi consiglieri di maggioranza era più semplice rimanere seduti nei posti di privilegio occupati, semmai partecipando anche a qualche ‘banchetto’, invece di assumere la responsabilità di rimettere il mandato nelle mani degli elettori”. Francesco Mantovani

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4 commenti

  1. La chiarezza dei passaggi, fa trasparire, una serenità evidente, che lascia intendere un serio convincimento per la decisione assunta !

  2. cittadino libero

    Nel manifesto viene detto: ” Numerosi finanziamenti, pervenuti attraverso Decreti di Concessione della Regione Campania, da mesi giacciono in cassetti ‘riservati’ in attesa che il sindaco decidesse sul da farsi; non da meno gli incarichi professionali in cui i beneficiari (ovviamente non del nostro paese) si ‘conoscevano’ prima della scadenza dei bandi “. Perdonatemi ma le accuse mosse in queste dichiarazioni / manifesto pubblico, sono pesantissime sul comportamento del sindaco per l’assegnazione di bandi pubblici. Quindi non solo una contrapposizione a livellopolitico ma anche sulla trasparenza della gestione della cosa pubblica. Sono curioso di sentire ora la difesa da parte di Enzo e dei sui ultimi 10 sostenitori che rispondono su internet !

  3. Ma per quante colpe abbia potuto avere questo cirstiano, a mio avviso nion spetta al giornale effettuare il bilancio di un amministrazione!!!! A meno che il giornalista non rappresenti una parte contrapposta. Ma allora per onesta intelluttuale dovrebbe palesare tale situazione. Il cittadino si aspetta la cronaca politica si un organo d’ informazione, qui invece si assiste ad un lapidazione continua e di parte anche malcelato!!!! Ritengo che questo non sia corretto. Nei processi il giudice non puo` prendere le parti ………

    P.S. Non sono un cittadino di S. Angelo

  4. cittadino libero

    Giovanni lasciati pregare, non è lapidazione mediatica ma è un racconto sommario di ciò che succede, se entrassimo nei minimi particolari chissà che penseresti !!!