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CASERTA – Ospedale: negano una sedia a rotelle ad un infermo con un arto amputato e De Luca sta “a testa alta”

CASERTA  (di Nando Silvestri) –   A furia di tagliare la spesa sanitaria gli ospedali rischiano di diventare un lontano ricordo per nostalgici e buontemponi. Burocrati, politici, amministratori e dirigenti hanno divorato tutto e fatto razzia di risorse di ogni specie, lasciando il malato in balia delle onde. E’ proprio il caso di dirlo se si pensa che ad un uomo casertano 54enne (MDM)  presentatosi la scorsa settimana al pronto soccorso dell’ospedale di Caserta per farsi medicare il piede precedentemente amputato a causa di una grave forma di diabete è stata negata, udite udite, una sedia a rotelle. L’uomo, vistosamente claudicante con l’arto ridotto a brandelli sanguinolenti ha dovuto raggiungere di sua sponte il CUP del nosocomio casertano dove avrebbe di lì a poco ricevuto le cure dei sanitari. Sta di fatto che durante il lungo tragitto percorso autonomamente dal malcapitato forzando il piede leso vistosamente, l’uomo ha iniziato a sanguinare abbondantemente dalle ferite ancora aperte sino ad infettarsi nuovamente. A nulla sono valse le imprecazioni del malato succitato contro il personale medico e paramendico che si è in buona sostanza rifiutato di soccorrerlo per penuria di mezzi e infrastrutture. A nulla è servito rivolgersi ai poliziotti del locale presidio, i quali si sono solo limitati a prendere atto delle fragorose e fondate rimostranze del malato senza fiatare o battere ciglio. Un’immagine a dire poco emblematica quella appena descritta: le istituzioni nelle quali abbiamo sempre creduto, le stesse che dovrebbero ripristinare gli equilibri violati da soprusi e angherie per salvaguardare i diritti dei più deboli e indifesi, restano a guardare il “fallimento dello Stato” senza proferire parola. Che vergogna! E soprattutto che imbarazzo questo clima accreditato da lestofanti e colletti bianchi volto a diffondere e stillare tacitamente nei cittadini tutti assuefazione e rassegnazione accomodante in religioso silenzio. Si parla ancora a sproposito dei governi italiani di un tempo lontano, definiti “totalitari” per la gioia degli ipocriti amanti di etichette e tassonomie, sorvolando penosamente in ordine alla Dignità che essi erano in grado di conferire ad indigenti ed ammalati con rutilante onestà. Se questa è la moderna conquista della democrazia, c’è poco da trastullarsi. E’ semplicemente stucchevole e squallidamente inappropriato il tono usato dal neogovernatore della Campania De Luca quando tuona coram populo di stare “a testa alta”. Di fronte a tragedie come quella descritta che si consumano quotidianamente senza neppure fare più notizia nell’indifferenza di media e addetti ai lavori servirebbe un sano atto di umiltà volto a ridimensionare drasticamente la spocchia di chi dimentica troppo facilmente di presiedere una Regione che conta un numero di dipendenti almeno dopplo di quelli impiegati nella Regione Lombardia. In scienze economiche all’uopo si parla di “rami secchi”, ma poco importa. Mi piace sottolineare che qualche anno fa, denunciando un grave fatto di malasanità accaduto presso il reparto di ginecologia dell’ospedale “S. Anna e S. Sebastiano” di Caserta, ho trovato nel presidente Caldoro un sensibile interlocutore e un puntuale consigliere pronto ad offrirmi con lucido equilibrio tutto il sostegno necessario al caso. Non ci si può aspettare altrettanto da chi, invece, non riesce a desistere dai propositi dell’autocelebrazione e dell’autoreferenzialità acquisita con i supporti di chi ha pubblicamente contestato sino al giorno prima senza esclusione di colpi. Non occorre una fervida immaginazione per comprendere il motivo che induce gli americani a definire i personaggi rapiti da insane e ingiustificate manie di grandezza “big in Japan”.

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un commento

  1. Certo che siete faziosi in una maniera indecente!Innanzitutto a leggere il vostro articolo sembra quasi che il poveraccio in questione sia stato amputato direttamente nel cortile dell’ospedale (” con l’arto ridotto in brandelli sanguinolenti” ),ma vi rileggete qualche volta?Poi vorrei solo ricordare che l’ospedale di Caserta,purtroppo noto per le non trasparenti vicende giudiziarie,fino a ieri è stato amministrato,guarda caso,dal grande Caldoro che ha fatto tanto bene il suo lavoro da far commissariare per mafia l’ASL di Caserta!
    (Tanto già so che non pubblcherete il mio commento,non vi conviene!)