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PRATA SANNITA – Uccide la moglie, Ferruccio condannato a 18 anni. Gli avvocati: faremo ricorso, siamo convinti dell’innocenza dell’uomo

PRATA SANNITA –   Caso Imundi, il tribunale di Santa Maria Capua Vetere infligge 18 anni di carcere al marito, ritenuto responsabile della morte della donna. Franco Ferruccio, marito della vittima, Carmela Imundi,  continua a proclamarsi innocente.  “Mia moglie voleva salvarmi. Io volevo suicidarmi, Carmela mi ha visto e senza esitare ha tentato di strapparmi la pistola dalle mani. Nella lotta è partito il colpo. Io non volevo  farle alcun male”. Questa, in sintesi, è stata sempre la tesi difensiva di Ferruccio.  Nessuno dei parenti della donna si è costituito parte civile. Una tesi avvalorata anche dalla testimonianza di Giuditta Orsi, migliore amica della Imundi, chiamata a sommarie informazioni riferisce: “Carmela mi aveva confidato che era sua intenzione far consegnare le armi che il marito deteneva poiché dopo il mese di settembre Franco aveva manifestato l’intenzione di suicidarsi.
Ma ancor più rilevante è la dichiarazione dell’altra figlia del Ferruccio, la Sig.ra Enrichetta, la quale, a conoscenza dei tentativi suicidi, riferisce: “la mattina del 26.03.2012 chiamavo sul telefono di mia madre cercando di capire cosa fosse successo…..e chiamavo sul telefono di mia madre perchè io all’inizio pensavo che fosse successo qualcosa a mio padre….che fosse morto lui….per mano sua”.
L’imputato ha affidato la sua difesa agli avvocati Francesco Ferrara e Riccardo Di Vizio.
Contro la sentenza pronunciata ieri, gli avvocati difensori di Ferruccio hanno già annunciato ricorso in Appello perchè ritengono ingiusta la decisione del tribunale di Santa Maria Capua vetere.
In favore di Ferruccio ci sarebbe anche la testionianza di una figlia della coppia che riuscì a parlare con la madre poco prima che la stessa morisse. In quei pochi minuti Carmela Imundi, parlò con una figlia senza però metterla in guardia da nessuno e senza colpevolizzare il padre, ma dicendo solo che “le scoppiava il cuore”. Una madre  – hanno fatto notare i difensori – se non ha interesse per se’ stessa, quantomeno avrebbe messo in guardia le figlie, ma ciò non si è verificato. La tragedia, circa due anni fa, a Prata Sannita, nella camera da letto della coppia. La donna, raggiunta da un colpo di pistola all’addome morì poco dopo, in ospedale. La coppia abitava in una casa nella prima periferia di Prata Sannita e sembrava aver superato, già da tempo, alcuni dissapori che avevano condotto a una momentanea separazione.

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