PIETRAVAIRANO – Cave e cementificio, Moccia sconfitto anche a Durazzano

Durazzano – Pietravairano – Caserta (Salvatore Cagginao) – Il Tar Campania, IV sezione, con sentenza n. 1452 del 7 marzo 2014 ha annullato la delibera di giunta regionale n. 775/2012 che permetteva alla Cementi Moccia S.P.A. di avviare una nuova attività estrattiva a Durazzano (BN) da cui ricavare il calcare da lavorare in un opificio di Montesarchio. In sintesi la ditta Moccia aveva chiesto agli organi competenti di impiantare una nuova cava in località “Fossa delle Nevi” a Durazzano ricevendo una bocciatura dal Genio Civile di Benevento che faceva notare come l’area interessata fosse oggetto di vincoli ostativi e in particolare fosse catalogata dal P.R.A.E. (Piano Regionale delle Attività Estrattive, la norma che disciplina la pianificazione urbanistica delle cave) come “area di riserva” ossia un territorio da aggredire SOLO in caso di insufficiente produzione di materiale estrattivo (nella fattispecie di calcare) e solo DOPO aver verificato come non sia possibile ricorrere ad altre aree sia perché già sfruttate interamente sia perché non rispondenti alle necessità produttive. Per il Genio Civile di Benevento queste due condizioni non erano soddisfatte ma la Cementi Moccia si è rivolta alla Regione Campania presentando una dettagliata relazione in difesa delle proprie ragioni in cui si faceva notare come il fabbisogno annuo della Provincia di Benevento sia superiore alla sua produzione e come gli altri comparti provinciali fossero inadatti all’estrazione di calcare. La Giunta Regionale della Campania, con la delibera n. 775 del 2012, accoglie le richiesta dell’impresa individuando un nuovo comparto estrattivo di calcare in Provincia di Benevento a Durazzano ed aggiornando, con la delibera 562 del 2011, il fabbisogno di calcare di calce prevista dal PRAE. Il comune di Durazzano era però contrario all’apertura di nuova cava sul proprio territorio, magari destinata a rimanere per decenni tenendo conto della chiusura della cava di San Rosalia a San Clemente la cui delocalizzazione a Pietravairano è sfumata nel nulla, e pertanto affidava la difesa delle proprie posizioni all’avv. Perifano. Anche varie associazioni si schierano contro la delibera regionale. In particolare il comune di Durazzano contesta l’acriticità del vaglio delle relazioni della Cementi Moccia contestando sia il fabbisogno stimato di calcare da calce, sia la campionatura degli altri comparti alternativi a Durazzano, sia l’ eccesso di potere della Giunta Regionale dato che avrebbe modificato elementi del PRAE con una tempistica e una modalità non conformi alle norme in materia sia la mancanza di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). La vicenda arriva fino alla sentenza del 7 marzo con il quale il TAR Campania dichiara l’annullamento delle delibere regionali impugnate accogliendo in pieno la tesi del comune di Durazzano. Ciò impedisce a Moccia di avviare una cava di calcare a Durazzano, attività che gli avrebbe permesso di spostare la sua produzione di calcare dalla dismessa cava di Santa Rosalia, che doveva essere de localizzata da San Clemente di Caserta a Pietravairano, al Beneventano. Esultano le associazioni ambientaliste casertane e beneventine per una sentenza che punisce la Regione Campania per l’eccessiva sudditanza alle richieste di Moccia e per aver sventano un’altra ingiustificata aggressione al territorio.