Sparanise – Si è svolta ieri l’udienza presso la Suprema Corte di Cassazione a carico di Donato De Rosa, accusato di aver inseguito e investito un 17enne che, ora, è paralizzato. I giudici romani della quinta sezione penale hanno annullato con rinvio ad altra sezione della corte di appello di Napoli la sentenza di conferma della sentenza di condanna emessa in primo grado a carico di Donato De Rosa. L’imputato, assistito dagli avvocati Ignazio Maiorano e Massimo Biffa, ora dovrà subire un nuovo processo di Appello nel quale i giudici partenopei dovranno tener conto delle indicazioni fornite dalla Suprema Corte.
Nella vicenda un ruolo importante lo ebbe Giovanni Ciancio che fu testimone dei fatti e che raccontò, in esclusiva alla nostra testata, la propria versione delal vicenda che determinò il grave ferimento di un 17enne di Sparanise. Ciancio – che rilasciò una intervista esclusiva alla nostra testata – raccontò ogni istante di quei drammatici momenti. Spiegò che non intese favorire alcuna parte in causa, ma solo mettere in evidenza la verità. (guarda il video con l’intervista al testimone)
De Rosa era stato condannato – in primo grado e in appello – alla pena di 9 anni e 4 mesi di carcere. Inoltre al pagamento di un acconto sui danni di oltre 250mila euro (di cui una parte ai genitori della vittima). Secondo la sentenza di Appello quello di De Rosa fu gesto di autentica follia che mostra l’incapacità di relazionarsi, di rispettare le regole, di rispettare il vivere civile, Una follia che mostra chiara la volontà della prevaricazione, sempre e in ogni circostanza, contro tutto e tutti. Così non avrebbe esitato, lui 30enne, a rincorrere un ragazzino con la metà dei suoi anni, raggiungerlo e maciullarlo nell’impatto con l’auto che guidava. Ora Salvatore De Falco (difeso dall’avvocato Gianluca Giordano) porterà i segni di quella violenza per tutta la vita.
Contro questa sentenza i difensori dell’imputato proposero ricorso in Cassazione ritenendo quella condanna troppo dura perché basata su un capo di imputazione sbagliato. Insomma una questione di diritto.
La Corte di Cassazione, ieri, ha accolto la tesi degli avvocati Maiorano e Biffa, difensori di De Rosa, cancellando la sentenza di condanna e rinviando gli atti ad altra sezione del Tribunale di Appello di Napoli. (guarda il video con l’intervista la testimone)
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