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CELLOLE – Parentopoli in comune, Di Leone fa demagogia per non rispondere. Il gruppo Compasso lo mette nell’angolo

CELLOLE –  “Di Leone parla, scrive, ma non tocca ma l’argomento. Abbiamo posto a lui due semplici domande:
Come mai nessuno in paese sapeva delle assunzioni?
Perché, invece, lo sapeva solo il cugino dell’assessore Marchegiano?
A queste semplici domande Di Leone non ha risposto. Non avrebbe mai potuto farlo perché la verità è sotto gli occhi di tutti. Così al sindaco non resta che la demagogia e le chiacchiere inutili, con la speranza di riempiere la pancia dei suoi fedelissimi che per ora sembrano perdonargli ogni cosa.
È gravissimo il tentativo di strumentalizzazione delle nostre parole da parte del sindaco Di Leone. È lui che tenta di spostare l’attenzione, tra l’altro in modo vergognoso, su persone che non sono mai state citate da noi. Il silenzio dell’assessore Marchegiano è l’evidente prova che non può replicare perché noi abbiamo detto solo la verità. La nostra è e resta una posizione politica volta a smascherare la condotta di chi dice una cosa ma ne fa un’altra a danno dei cittadini. Circa la questione dei manifesti, ci teniamo a sottolineare che abbiamo pagato la tassa per l’affissione e i manifesti sono in comune ancora ma la cosa grave è che ad ora nessuno si è degnato di informarci del ritardo, pur essendo stato informato il comandante Casale e la segretaria comunale per suo tramite. Il gruppo consiliare di opposizione continuerà a svolgere il proprio ruolo nel rispetto dei cittadini che ci hanno votato e del ruolo che ricopriamo in consiglio comunale.  A breve ciò che stiamo portando avanti come battaglie politiche ci darà ragione e saranno smascherate le ipocrisie e gli abusi”. (nota de gruppo Cellole nel Cuore)

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