CELLOLE – Città violenta, ancora un preoccupante primato

CELLOLE – In tutta la provincia di Caserta, lo scorso anno 2023, sono stati registrati 7 atti intimidatori contro altrettanti amministratori o enti pubblici. Il più grave tutti è stato quello attuato contro il municipio di Cellole quando, persona ancora ignota, collocò e innescò, all’interno di un corridoio, vicino alla sala consiliare, una bottiglia che conteneva liquido infiammabile con un innesco rudimentale, composto da due sigarette. E’ stata questa l’azione più grave secondo il dossier di Avviso Pubblico “Amministratori sotto Tiro” presentato, ieri, alla Federazione nazionale della stampa italiana. Ma la città di Cellole nel 2023 ha registrato anche un altro triste e preoccupante primato: 3 omicidi in appena 7 mesi. Se si calcola che in tutta la provincia di Caserta nello stesso anno sono stati 6 gli omicidi, si comprende l’enormità e la gravità del dato cellolese.
Gli altri episodi intimidatori contro amministratori locali, secondo il dossier di Avviso Pubblico “Amministratori sotto Tiro”, sono avvenuti, in ordine di tempo, a Casal di Principe dove a seguito dell’abbattimento di un immobile abusivo, stabilito dalla Procura, sono giunte minacce al sindaco Renato Natale. Pochi giorni dopo, a Cervino venne consegnato a casa del sindaco Giuseppe Vinciguerra un pacco con escrementi umani. Il 14 maggio, a Mondragone, Giovanni Zannini, Presidente della VII Commissione permanente Ambiente, Energia e Protezione Civile del Consiglio regionale della Campania, dichiarò di aver ricevuto minacce da alcuni allevatori che attuavano un blocco stradale. Il 29 luglio a Grazzanise, il sindaco venne aggredito da una donna risultata una parente del boss Alfonso Cacciapuoti. Il 6 ottobre, a Lusciano, una trivella parcheggiata nel terreno del sindaco Giuseppe Mariniello venne data alle fiamme. Il 13 dicembre, a Sparanise, c’è stata un’intimidazione nei confronti dell’ex sindaco Antonio Merola, minacciato in strada da un uomo: “Ti spezzo le gambe”.