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Mignano Montelungo – Mattarella al sacrario militare, Verdone fa chiarezza: frutto del nostro lavoro (il video con l’intervista)

Mignano Montelungo – Il sindaco di Mignano Montelungo, Antonio Verdone, non ha dubbi: la presenza del nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è il risultato del nostro lavoro. La fascia tricolore mignanese snocciola date e circostanze, tutte supportate da atti, con cui dimostra la paternità del risultato raggiunto. (guarda il video)
Un chiarimento necessario per far chiarezza sulla vicenda dopo le polemiche innescate da una parte politica che voleva rivendicare la paternità della presenza di Mattarella il prossimo otto dicembre, in occasione della cerimonia per la battaglia di Montelungo.

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2 commenti

  1. Bene Sindaco, il chiarimento è stato opportuno. Siamo tutti contro le intrusioni politiche del Mo’ Vi Mento 5S.

  2. Nel rivedere il video pubblicato a margine dell’articolo oggetto del presente commento, volto a far chiarezza circa l’attribuzione di eventuali meriti da conferire in occasione della visita del Presidente della Repubblica Italiana che si terrà, presso il Sacrario Militare di Monte Lungo, in occasione del 75° anniversario della battaglia il giorno 08 dicembre p.v., non ci si può sottrarre, sebbene le circostanze suggerirebbero il totale disinteresse alla vicenda, vista la sterilità della polemica innescata e colpevolmente raccolta, dall’esprimere un parere. Ebbene nel commentare lo slancio e l’enfasi messi in capo dal Sindaco Verdone, nel replicare alle provocazioni ricevute e nel rivendicare la totale paternità dell’evento, viene spontaneo pensare che tali atteggiamenti sarebbero stati più convincenti se, a loro supporto, avessero avuto in conforto di atti, comunicazioni e documenti scritti, frutto di un rapporto epistolare intrattenuto, inevitabilmente, con le Autorità preposte all’organizzazione di eventi della specie, durante le fasi propedeutiche all’avvenimento. In altri termini mi sarei aspettato che durante la registrazione dell’intervista il primo cittadino, nel riconoscersi meriti, non si fosse limitato ad elencare date, circostanze ed incontri in modo aleatorio, ma bensì avesse mostrato documenti che giustificassero quanto descritto con buona pace di quanti, me compreso, hanno dubitato e dubitano sulla bontà di quanto esposto. E’ ovvia, in mancanza di riscontri oggettivi, la valenza minima di quanto dichiarato riconducibile, senza dubbio, ad uno squallido spot propagandistico.
    Roberto Fanini