PIETRAMELARA – Concorso vigili urbani, concluso il processo di primo grado contro Anna Montemagno. La sentenza è stata chiara: non ha mai calunniato e minacciato Bruno Smaldone, funzionario della macchina amministrativa di Pietramelara. Determinanti le testimonianze di Giuseppe Izzo, comandante dei vigili urbani del paese, e di Quirino Napoletano. I due, infatti hanno sostanzialmente confermato la tesi della difesa dell’imputato, sconfessato le accuse di Smaldone. Meno lucida, invece, la testimonianza di Cuccaro, impiegato comunale, che sarebbe incappato – durante l’esposizione dei fatti – in qualche contraddizione. Così, al termine, è stato lo stesso pubblico ministero a chiedere l’assoluzione per Montemagno. Una richiesta accolta dal giudice. “Sono molto soddisfatta perché, finalmente, la giustizia ha trionfato. Ora valuteremo insieme al legale se procedere contro chi ha formulato ingiuste accuse”. Queste le uniche parole pronunciate da Anna Montemagno subito dopo la sentenza di assoluzione. Il processo prende vita dal concorso per l’assunzione di alcuni vigili urbani presso il municipio di Pietramelara. Montemagno partecipò alla selezione. Dopo la conclusione dell’intera procedura Montemagno, si recò in comune per chiedere alcuni documenti e spiegazioni sulle scelte assunte dalla commissione, presieduta da Smaldone. Nacque una discussione che portò poi alla denuncia e al processo. Ma il giudice non ha ritenuto credibili le accuse di Smaldone, assolvendo Montemagno. Uno dei testimoni, davanti ai giudici, ha fatto rilevare che i nomi dei vincitori, in paese, si conoscevano già prima del bando del concorso.
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