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FORMICOLA / CASERTA – Camorra e politica, il pentito Belforte accusa Ventre

FORMICOLA / CASERTA – Camorra e politica, il pentito Belforte accusa Ventre. L’imprenditore fidato, trasformatosi da vittima di estorsione a socio in affari. E’ questo il quadro raccontato da Salvatore Belforte, capoclan dell’omonimo gruppo criminale di Marcianise, in riferimento alla posizione di Angelo Grillo, imprenditore marcianisano, con un passato in politica, ai magistrati della Dda che lo hanno ascoltato il 12 marzo dopo la sua decisione di iniziare a collaborare con la giustizia. «Il rapporto con Angelo Grillo – afferma Salvatore Belforte – è iniziato nel 1984/1985. In precedenza Grillo con la sua ditta Splash si interessava essenzialmente di piccoli lavori di pulizia, anche all’interno delle fabbriche e quindi noi non avevamo grossi interessi ad avere rapporti con Grillo. Poi attraverso le amicizie di Grillo, anche di natura politica, che poi vi spiegherò, Grillo aveva iniziato ad allargare il suo giro di affari e quindi aveva iniziato ad aggiudicarsi una serie di appalti anche nel settore dei rifiuti. Mi ricordo in particolare di un appalto per il Comune, se nopn sbaglio di Maddaloni, ma non sono sicuro del Comune, che Grillo si era aggiudicato insieme ad una ditta di nome De Rossi che era, se non sbaglio ci Roma. Pertanto io e Bruno Buttone decidemmo di contattare Grillo per imporre anche a lui l’estorsione. Il tramite tra me e Grillo è sempre stato Bruno Buttone, proprio in virtù del fatto che un suo cugino proprio in quegli anni aveva fatto la fitina con la figlia di Grillo. Mi ricordo di un incontro avvenuto a casa del genero di Grillo anche coi rappresentanti della De Rossi, nel corso del quale io e Bruno Buttone spiegammo a Grillo ed a quelli della De Rossi che per lavorare nel casertano dovevano pagare la tangente a noi. Mi ricordo che in un primo momento i rappresentanti della De Rossi rimasero molto sorpresi perché non erano a conoscenza del motivo dell’incontro, ed in quella occasione fu concordato il pagamento dell’estorsione. Nel periodo successivo Grillo divenne un imprenditore amico, in particolare facendo valere il suo rapporto di parentela con Buttone, iniziò a proporre a me ed a Buttone, una corte di accordo: in particolare noi come gruppo lo avremmo aiutato ad aggiudicarsi gli appalti nei settori di sua competenza, soprattutto quando con le sue conoscenze politiche non riusciva a supere la concorrenza e lui avrebbe versato a noi del gruppo una parte degli ultimi relativi agli appaltai vinti grazie al nostro intervento. E quindi iniziò un vero e proprio rapporto quasi di amicizia tra me e Grillo. Proprio in virtù di questo legamento si è verificato un episodio alla fine degli anni ’90, se non sbaglio nel 1998».  Quegli anni aveva fatto la fitina con la figlia di Grillo. Mi ricordo di un incontro avvenuto a casa del genero di Grillo anche coi rappresentanti della De Rossi, nel corso del quale io e Bruno Buttone spiegammo a Grillo ed a quelli della De Rossi che per lavorare nel casertano dovevano  pagare la tangente a noi. Mi ricordo che in un primo momento i rappresentanti della De Rossi rimasero molto sorpresi perché non erano a conoscenza del motivo dell’incontro, ed in quella occasione fu concordato il pagamento dell’estorsione. Nel periodo successivo Grillo divenne un imprenditore amico, in particolare facendo valere il suo rapporto di parentela con Buttone, iniziò a proporre a me ed a Buttone, una corte di accordo: in particolare noi come gruppo lo avremmo aiutato ad aggiudicarsi gli appalti nei settori di sua competenza, soprattutto quando con le sue conoscenze politiche non riusciva a supere la concorrenza e lui avrebbe versato a noi del gruppo una parte degli ultimi relativi agli appaltai vinti grazie al nostro intervento. E quindi iniziò un vero e proprio rapporto quasi di amicizia tra me e Grillo. Proprio in virtù di questo legamento si è verificato un episodio alla fine degli anni ’90, se non sbaglio nel 1998». Ed è proprio in questo nuovo ‘clima di collaborazione’ che Belforte ordina l’omicidio del concorrente di Angelo Grillo che si stava per guadagnare un appalto dalla Provincia di Caserta. In particolare il nostro gruppo su mio mandato ha commesso un omicìdio proprio per richiesta ed istigazione di Angelo Grillo. In particolare Grillo che come ho detto in quegli anni stava ampliando notevolmente il, suo volume di affari, anche nel settore delle pulizie, mi disse che doveva partecipato ad un appalto, se non sbaglio della provincia di Caserta, anche se non sono sicuro che sia la provincia di Caserta, che riguardava il servizio di pulizie negli ospedali ed in altri uffici pubblici, ma l’aggiudicazione a suo favore era seriamente messa in pericolo da un altro imprenditore che aveva le ditte che facevano lo stesso servizio di Grillo. Mi ricorso espressamente che Grillo mi disse che questa persona lo stava fottendo nonostante lui avesse attivati i suoi canali politici, che come poi vi spiegherò erano garantiti dal politico Ventre di Caserta, che stava se non sbaglio o alla provincia o alla regione. Grillo mi disse che questo imprenditore che cime voi mi indicate mi pare si chiamasse Passariello, si stava aggiudicando tutti gli appalti al posto suo e quindi mi chiese espressamente di intervenire per risolvere questa situazione».

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