Ultim'ora

VAIRANO PATENORA – Progetto Castello e Borgo, Cantelmo rassicura tutti: è cosa buona e giusta. Ma i dubbi (tanti) restano

VAIRANO PATENORA – Progetto per il recupero del Borgo e dell’antico castello, il sindaco Bartolomeo Cantelmo ha rassicurato tutti: “è cosa buona e giusta. Spero che il ricorso venga velocemente iscritto a ruolo per potermi difendere”. Queste, in sostanza, le parole dette dal sindaco di Vairano Patenora, durante la conferenza stampa andata in “scena” poche ore fa all’interno della casa comunale vairanese.Per dovere di cronaca ed anche per tranquillizzare il sidnaco va detto che il ricorso è stato iscritto a ruolo in data 18 marzo 2015 ed è stato incardinato  alla settima sezione Tar Napoli con il  numero 1370/2015. I soliti mailigni potrebbe, a questo punto, ipotizzare che il sindaco ha perso già  sette giorni per difendersi.
Ad assistere e ascoltare vi erano circa 60 persone (un numero inferiore dei firmatari – 80 – del ricorso al tar contro il progetto). Diversi gli interventi (tutti favorevoli alla realizzazione del progetto, perché l’assemblea non era aperta al pubblico, nel senso che l’organizzazione non prevedeva un vero e proprio dibattito) che hanno illustrato gli aspetti positivi del progetto. Presenti anche alcuni tecnici dell’azienda che, di fatto, è diventata proprietaria del borgo e del castello di Vairano, i quali hanno suggerito all’amministrazione comunale di preparare una pagina web, un portale sul quale illustrare ogni dettaglio del progetto con la possibilità, da parte del cittadino-utente, di porre quesiti su eventuali dubbi. Una domanda a questo punto sorge spontanea: perché tutta questa “chiarezza” non è stata fatta prima? Perché, fino ad un certo punto sembra essere stato il possibile per “navigare sotto traccia”? Perché non è stato fatto un bando europeo? Queste sono le domande che molti vairanesi si pongono da tempo alle quali nessuno, finora, sembra aver risposto.

Ecco le motivazione sulle quali (secondo i proponenti) si basa il ricorso al Tar:

1) il Borgo Medievale è stato sottoposto a vincolo storico-paesaggistico dalla Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania ed è, quindi, divenuto “demanio pubblico” per cui non può essere oggetto di cessione di alcun diritto in favore di terzi e men che meno di un diritto reale qual è il diritto di superficie per 89 anni;

2) la Soprintendenza BAPSAE non è il ramo dell’amministrazione dello Stato competente ad attribuire la proprietà di beni immobili che non sono in proprietà di alcuno e che, pertanto, spettano di diritto al patrimonio dello Stato;

3) il ramo dell’amministrazione dello Stato competente a gestire beni immobili che sono res nullius e, quindi, di proprietà statale, ai sensi dell’art. 827 cod. civ., è il Ministero dell’Economia e Finanze e, per esso, l’Agenzia del Demanio;

4) inoltre il procedimento per l’acquisizione del Borgo Medievale non è il D.L.112/2008, come ha fatto il Comune per volturarsi beni immobili senza neanche informare alcuni proprietari, ma il D.Lgs. 85/2010 (c.d. Decreto del federalismo demaniale), il cui art. 5, comma 5, stabilisce il corretto procedimento per attuare gli “accordi di valorizzazioni” di beni immobili sottoposti a tutela storico-culturale;

5) il Comune di Vairano, dunque, con il concorso di qualche “gancio” all’interno della soprintendenza BAPSAE ha illegittimamente acquisito il complesso immobiliare in parola grazie ad una nota, espropriando senza alcun titolo i legittimi proprietari/possessori di abitazioni che si sono visti spossessati dei loro beni dalla sera alla mattina, applicando con modalità procedurale deviata una legge per giunta non pertinente (D.L. 112/08);

6) la procedura concorsuale per aggiudicare il piano di recupero e, successivamente, cedere il diritto di superficie di tutta l’area medievale di Vairano alla Borghi e Castelli Project è falsata perché ha violato la legge (il codice degli appalti) ed è stata prescelta una società costituita appena 10 giorni prima il termine finale di presentazione delle domande, senza iscrizione nel Registro delle imprese presso la Camera di Commercio, e, quindi, senza alcuna qualificazione pregressa nel settore del recupero di centri storici, senza alcuna solidità economica;

7) altra gravissima violazione di legge di rilevanza penale è stata l’aver modificato la procedura ad evidenza pubblica dopo l’aggiudicazione alla Borghi e Castelli Project, per cui il comodato d’uso si è trasformato in cessione del diritto di superficie, la disponibilità di capitale privato è sparita, con ciò violando i principi di buon andamento, dell’imparzialità e della trasparenza che devono sempre informare le gare pubbliche e di queste modifiche apportate dall’amministrazione ad aggiudicazione avvenuta sarà presentato esposto-denuncia alla competente A.G.;

8) con l’apposizione del vincolo storico-paesaggistico si sono liberati automaticamente i finanziamenti comunitari, per cui non si vede perché il progetto di recupero non debba portarlo a compimento direttamente il Comune che già disponeva di elaborati tecnici redatti, a suo tempo, dall’arch. Patrizia Zanfagna ai quali sembrerebbero molto somiglianti gli elaborati tecnici presentati dalla Borghi e Castelli Project, ed anche per questo aspetto sarà presentato esposto-denuncia affinché l’A.G. accerti se vi sia stato plagio;

9) l’attuazione del piano di recupero da parte del Comune darebbe molte più garanzie di controllo diretto da parte della cittadinanza e non farebbe venir meno la possibilità di lavoro a tanti giovani locali, senza che questo mercato venga gestito in modo del tutto discrezionale ed arbitrario da una società di cui non si conosce chi sia veramente dietro o, forse, si sa molto bene dal momento che si parla insistentemente del solito famigerato studio tecnico che da 40 anni fa a Vairano il bello e cattivo tempo.

 

Guarda anche

Capua – Museo Provinciale Campano, inaugurata la mostra bipersonale “Genesi” (il video)

Capua – E’ stata inaugurata la scorsa domenica, 21 aprile 2024, nella splendida cornice del …

4 commenti

  1. “IL PASTORE CERCA SEMPRE DI CONVINCERE IL GREGGE CHE GLI INTERESSI DEL BESTIAME E I SUOI SONO GLI STESSI” [STENDHAL]

  2. Acquaiò l’acqua è fresca??? Manc’ a’ neve signòòòòòò

  3. Le contestazioni mi sembrano più formali che reali. Nulla dicono riguardo la questione principale e cioè se la società interessata è in grado di rivalutare l’area interessata. Sui “proprietari privati” del borgo sarebbe curioso sapere a quale titolo ne dispongano, al più si può parlare di usucapione di diritto di superficie per chi vi è nato. L’impressione che si ha a leggere queste contestazioni è che sia stata scritta da un paladino degli occupanti dei luoghi e non da un difensore del centro storico, infatti si batte addirittura perchè il borgo rimanga a privati senza possibilità di rivalutazione che in mano pubblica con una società specifica. Insomma i difensori dello status quo dello “scarrubo”. Fa decisamente sorridere che debba occuparsi direttamente un comune di questi interventi quando i più noti firmatari del ricorso in passato si sono rivolto a fior (è sarcastica la cosa) di professionisti esterni per l’ordinaria amministrazione dell’ufficio tecnico snobbando spesso e volentieri professionisti locali che ora vengono invece invocati come superfenomeni in grado di risanare un borgo medioevale. Ma del resto da quei firmatari non si poteva pretendere certo la coerenza

  4. Il tentativo di sviare le discussioni sugli inciuci personali e sui trascorsi politici e sociali delle persone e’ sistematico, sarebbe bello pubblicare la convenzione e discuterne i contenuti.