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RIARDO – Ragosta, ecco cosa doce l’Antimafia

RIARDO – I Ragosata sono da molti anni nell’occhio del ciclone attraverso una serie di pesantissime vicende giudiziarie. Non sono passate inosservate le loro “gesta” nel polo industriale di Pozzilli dove hanno gestito per qualche tempo la Fonderghisa poi chiusa.
Di loro, dei Ragosta, si è occupata anche  l’Antimafia, Lo ha confermato alcuni mesi fa, in un incontro pubblico svoltosi in Molise l’ex presidente della Commissione Antimafia, Giuseppe Lumia. Al convegno erano presenti, inoltre il Procuratore Capo della Repubblica di Isernia Paolo Albano, il magistrato (già Procuratore della Repubblica di Larino) Nicola Magrone.

Le accuse dell’Antimafia
“In questa Regione operano da molti anni tre mafie: la camorra, la sacra corona unita e la ‘ndrangheta. In passato in questa Regione sono stati sequestrati diversi beni e attività di proprietà di esponenti della criminalità. Per non parlare dell’Eolico, l’affare del secolo. Per non parlare delle attività che ruotano intorno allo smaltimento dei rifiuti tossici. Basta sfogliare il libro Gomorra di Roberto Saviano per capire cosa è già accaduto. “Grazie all’operazione “Mosca” – si legge a pagina 323 – coordinata dalla Procura della Repubblica di Larino nel 2004, è emerso lo smaltimento illecito di centoventi tonnellate di rifiuti speciali provenienti da industrie metallurgiche e siderurgiche. […]. Quattro ettari di terreno a ridosso del litorale molisano furono coltivati con concime ricavato dai rifiuti delle concerie. Vennero rinvenute nove tonnellate di grano contenenti un’elevatissima concentrazione di cromo. I trafficanti avevano scelto il litorale molisano – nel tratto tra Termoli e Campomarino – per smaltire abusivamente i rifiuti speciali e pericolosi provenienti da diverse aziende del nord Italia”.

I Ragosta e la Fonderghisa
“Basta leggere le inchieste della magistratura. Basta ricordare l’attività dei Ragosta nel nucleo industriale Pozzilli-Venafro. Dove negli altiforni della Fonderghisa arrivavano i carri armati dalla ex Jugoslavia, probabilmente, pieni di uranio impoverito”.

I dubbi
Come può un’amministrazione comunale, in questo caso specificio, quella riardese, non porsi domande su una serie di vicende che dovrebbero invece far riflettere profondamente?
Perchè un sindaco da oppositore di un un progetto, diventa primo sostenitore dello stesso?
Quali le ragioni reali che hanno determinato un cambio di programma del genere?
Perchè si sta operando contro l’interesse del territorio e dei cittadini che lo abitano?

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