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PIEDIMONTE MATESE – Via l’ufficio del giudicie di pace, Cappello: lo Stato ci abbandona

PIEDIMONTE MATESE – Uffici del Giudice di Pace di Piedimonte Matese e Capriati a Volturno, l’amministazione comunale delibera, atrtaverso la giunta, la  richiesta di mantenimento della sede. Il primo cittadino, Vincenzo Cappello, protesta contro quanto previsto dalla legge  per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. Lo scorso 16 dicembre il Consiglio dei Ministri ha approvato la revisione dei Giudici di Pace esistenti sul territorio. Candidati alla soppressione per ora, saranno 674 uffici con un bacino di utenza sotto le diecimila unità che mostrano una produttività annuale pro-capite inferiore alla media nazionale rispetto capacità di smaltimento per singolo giudice.
Dall’accorpamento di tali strutture il Governo conta di recuperare 1.944 giudici di pace e 2.104 unità di personale amministrativo. Entro sessanta giorni dalla pubblicazione della black list degli uffici dei Giudici di Pace da sopprimere e/o accorpare, gli enti locali, anche in forma associata, potranno richiedere ed ottenere il mantenimento di detti Uffici a condizione di farsi integralmente carico delle spese di funzionamento ed erogazione del servizio giustizia nella relativa sede ivi compreso il personale amministrativo restando a carico dall’amministrazione giudiziaria solo la determinazione dell’organico necessario del personale di magistratura onoraria e la formazione di quello amministrativo. Considerato che i 23 Comuni del Circondario della sezione distaccata del Tribunale di Piedimonte Matese, non possono correre il rischio della soppressione dei rispettivi uffici del Giudice di Pace in quanto dislocati lontani tra di loro e soprattutto lontani dalla sede centrale del Tribunale di S.Maria C.V. Ciò comporterebbe  non pochi  disagi per la gente che abita l’intero Matese, zona di gran lunga impervia, già difficile orograficamente per la mancanza di collegamenti, ma soprattutto per l’allontanamento della presenza della Giustizia e, quindi, dello Stato dalle loro realtà isolate.  Che tale evenienza comporterebbe una vera e propria catastrofe per i cittadini-utenti che oltre a doversi sobbarcare il pagamento delle spese di giustizia che aumentano in continuazione, dovrebbero anche affrontare il disagio della lontananza della sede dove “dovrebbero” ottenere giustizia che sottrae oltre al denaro  anche il tempo  necessario per raggiungere la sede circondariale, che dista oltre sessanta chilometri da Capriati a Volturno e oltre quaranta da Piedimonte Matese senza a ciò si aggiunge una debacle per gli operatori economici locali con forti ripercussioni su tutto l’indotto.

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