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Reggio Calabria / Sessa Aurunca – Appalti e mafia, cadono le accuse contro l’imprenditore Corbo

Reggio Calabria / Sessa Aurunca – Il tribunale del riesame ha annullato l’ordinanza cautelare contro l’imprenditore Roberto Corbo. I giudici, accogliendo la tesi dell’avvocato Ciro Balbo, difensore dell’indagato, hanno rimesso in libertà Corbo, ritenendo l’assenza di prove concrete per giustificare la conferma della misura cautelare. L’imprenditore di Sessa Aurunca era stata arrestato alcune settimane fa con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, nella maxi-operazione della Dda di Reggio Calabria e dei Ros dei Carabinieri che ha portato all’emissione di 169 provvedimenti restrittivi della libertà personale per altrettanti esponenti, interni ed esterni, della ‘ndrangheta crotonese. Un’operazione clamorosa, nella quale è stato coinvolto, tra gli altri, anche il presidente della provincia di Crotone, a sua volta arrestato.  Corbo è un imprenditore di Sessa Aurunca, titolare della Corbo Group S.p.a., che, stando a ciò che indica un sito di questa società, avrebbe la sua sede principale in via Lucilio a Sessa Aurunca, e la sede distaccata in via Gabriotti a Umbertide, in provincia di Perugia. L’accusa che grava sull’imprenditore sessano è di concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso, ai sensi dell’articolo 416 bis del Codice Penale, in concorso con un altro imprenditore, il calabrese Antonio Manica, e un tecnico progettista, l’ugualmente calabrese Giuseppe Tridico.

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