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ROCCAMONFINA – Comunali e pettegolezzi al veleno, Petrillo fa chiarezza

ROCCAMONFINA (comunicato stampa) – Profondamente amareggiata per quanto in questi giorni di propaganda elettorale viene detto dai palchi, pensando di esprimere anche i sentimenti dei membri del C. di A. e del revisore dei conti, sono mossa dal dovere verso una delle poche istituzioni che dovrebbero suscitare rispetto e vanto in ogni cittadino di Roccamonfina. E’ quanto mai singolare esordire in pubblica piazza asserendo di sapere poco circa un determinato argomento, cosa che si è ben capita in seguito, e poi emettere giudizi di merito. Mai l’Ente Morale Nicola Amore, oggi Fondazione,è stato usato quale argomento elettorale, forse perché fino ad ora pochi ne conoscevano l’esistenza e tanto meno i fini; forse perché fino ad ora guidato da esimie figure intoccabili quali il compianto dott. Andrea Maccarone, il dott. Franco Cipolla o il sig. Antonio Casale; o perché i politici che fino ad ora si sono confrontati erano persone d’onore che riconoscevano il limite oltre il quale la falsità e l’invettiva diventa danno per ogni singolo componente della comunità cittadina. Personalmente mi sto astenendo dal seguire i comizi, infatti ho ascoltato solo quelli di apertura dei tre contendenti, ma quando si sommano cose non vere e calunnie diventa difficile rimanere in silenzio. Ricordare un poco di storia non fa male a questi giovani che appartengono al secolo del “ pensiero debole” e pericolosamente avviati al non pensiero. L’Ente Morale apparteneva alle istituzioni indicate sotto il nome di IPAB ( Istituto di Assistenza e Beneficenza) ed ha rischiato di essere soppresso dalla Regione non avendo operato ad alcun titolo sul territorio. Il sindaco Tari, paventando questa catastrofica eventualità, spinse l’allora presidente Casale a mettere in campo alcune attività, coinvolgendo l’Ambito Territoriale e l’Ufficio Politiche Sociali del Comune: tale tempestiva azione ne scongiurò la chiusura che avrebbe consegnato alla Regione tutti i beni, mobili ed immobili, della Fondazione. In seguito per decreto della Regione, inosservato da tempo, ma improvvisamente stringente, è stata necessaria la trasformazione in Fondazione, trasformazione avviata sotto la presidenza del sig. Angelo Amore e conclusasi con atto notarile della dott.ssa Enrica Di Petrillo, atto successivamente approvato con decreto regionale. Considerato che a la Fondazione aveva tutte le credenziali per ottenere l’acronimo ONLUS e di conseguenza la possibilità di accedere al 5xmille abbiamo operato in tale direzione ed ottenuto tali vantaggiose caratteristiche. Tutto questo è presente sul sito opportunamente costituito e documentato,che fa comodo ignorare e non consultare per dare libero sfogo a sentimenti che a tutto possono assomigliare, ma certamente non al tanto sbandierato amore per il paese. Le scelte circa le attività da intraprendere, o le domande da accogliere, sono tutte discusse nel Consiglio Direttivo ed attuate su mandato del C. di A.; a dire il vero, la scrivente ha più volte pregato il sig. Di Filippo, allora nel ruolo di vicesindaco, di attivarsi per costituire una cooperativa di servizi, di cui avevo anche ipotizzato il nome, “ i lavoratori della montagna”, a cui demandare le attività oggi esternalizzate affinchè le risorse economiche impegnate potessero rimanere all’economia locale: nulla fu fatto a proposito ed ora la cosa riemerge quale proposta squisitamente originale. Mi fa oltremodo riflettere l’obiettivo di decapitare i vertici della Fondazione, definita dalla dott.ssa Cardillo come “comunale” : la Fondazione di comunale ha solo le nomine, poi si avvale di strutture comunali quali l’ufficio di Politiche Sociali, la Protezione Civile ed i gruppi di volontariato e vorrei ricordare alla dottoressa che personalmente le ho offerto di collaborare, offerta rifiutata perché avrebbe dovuto, almeno inizialmente, essere su base volontaria. La scelta di contribuire al trasporto ed alla mensa scolastica, ai pacchi alimentari oltre che accogliere richieste di mobilità assistita, aiuti economici per prestazioni mediche speciali, o pagare bollette inevase di luce e gas per impossibilità manifesta, nasce dall’evidente necessità di raggiungere il più ampio numero di famiglie e di risolvere problematiche diversificate. L’attribuzione di somme all’ EnteComune è stata operata sulla scorta di richieste specifiche da parte del sindaco e sempre riguardanti interventi di welfare rivoltialle Politiche Sociali. Il Consiglio attribuiva il contributo con la specifica richiesta di rendicontazione da parte dell’Ufficio di riferimento. Tutti sanno della storia dei dissesti e dell’abolizione per legge dei capitoli di bilancio relativi ai servizi a domanda da parte del cittadino. I cittadini oltre a dover sopportare una pressione fiscale elevata avrebbero dovuto pagare di tasca propria, per intero, trasporto scolastico e mensa, quote per attività sociali orientate alla terza età e, lì dove l’Ambito non interveniva, la mobilità assistita, nonché i pacchi alimentari. La Fondazione, che non possiede una struttura di supporto alle attività da erogare, che vede il poco volontariato attivarsi ad usum, avendo come riferimento istituzionale il Comune ha utilizzato le strutture sociali ed i gruppi di volontariato già presenti sul territorio; con lo stesso spirito e gli stessi principi abbiamo corrisposto fondi alla CARITAS parrocchiale. Quando il dott. Montefusco parla del progetto della Casa Albergo per Anziani si riferisce alla struttura in cemento armato venduta all’allora Ente Morale dal Comune per appianare buchi di bilancio. Tale progetto non è partito perché risulta tanto oneroso che porterebbe, per essere finanziato, all’alienazione di una cospicua parte dei beni immobili a Cava Dei Tirreni, inoltre penso sia più opportuno avviare il discorso di assistenza realizzando una casa di accoglienza a Fontanafredda sui beni donati dagli erediMaccarone Arnaldo. Di quanto detto circa l’eliporto o cose del genere non ne sono al corrente nemmeno io……figuriamoci che fondamento abbiano tali informative. Nessuno ha però menzionato le 5 borse di studio di € 300,00 per gli allievi che termineranno, tra pochi giorni, il percorso della secondaria di primo grado con merito e che appartengono a famiglie di Roccamonfina svantaggiate, o dei notebook donati per rendere più agevole il percorso di allievi con ritardo o deficit di apprendimento. Penso che, terminato questo periodo di confusione e di veleni, si possano realizzare essere uno o più incontri con i cittadini, vista la scarsa frequentazione del sito, per un confronto sereno e leale. (Il presidente della Fondazione Nicola Amore per Roccamonfina – Emma Petrillo)

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