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Sessa Aurunca – Inaugurata la mostra museo al castello con il rientro dagli USA delle statue di Tiberio e Drusio Minore

Sessa Aurunca (di Armando Cappelli) – Inaugurata la mostra museo al castello ducale anticipata da un convegno nel salone dei quadri che ha dato il via ai “dialoghi del Pronao”. Ad aprire la kermesse è stato il primo cittadino Silvio Sasso: “stiamo vivendo un momento importante, è la giornata che da il via ai 10 giorni più intensi dell’anno, con i dialoghi del Pronao e la settimana Santa. Voglio dire una cosa senza polemica, questo lavoro è stato fatto dallo Stato, la sovrintendenza, il comune e  la diocesi. Questa esposizione è la prima occasione celebrata costruita intorno a questo rientro come è giusto che sia ma tutti li spazi all’interno del castello saranno adeguati per mostrare la storia di questo territorio e sarà aperto al pubblico”. Ha voluto  ringraziare il nucleo tutela dei beni culturali dei carabinieri: “non esiste in nessuna parte de mondo un nucleo così organizzato e non potrebbe essere altrimenti per lo straordinario patrimonio artistico di questa nazione.  Queste due statue sono state asportate nel 1944 dal museo civico di Sessa in un momento particolare, in piena seconda guerra mondiale, che ha consentito il trafugamento di questo patrimonio che l’Italia non ha saputo  tutelare perché in un momento di disfacimento dello Stato”. La fascia tricolore conclude: “Tiberio e Druso minore ben venuti a casa”, rivolgendosi alle due statue. Il sovrintendente Salvatore Buonomo ha posto l’accento sul patrimonio culturale italiano che ha una forza di polizia specializzata: “un sovrintendente non deve  essere solo un conservatore ma anche un divulgatore che fa suscitare emozioni. Oggi ci stiamo emozionando perché questo evento che segna le gesta nefaste del saccheggio, si conclude  celebrando un risultato eccellente. Una azione capillare e specialista dell’arma dei carabinieri che consentirà di riportare a casa beni altrettanto importanti. Sessa e motivo di orgoglio per un sovrintendente”. Il maggiore Paolo Salvatori comandante sezione operativa Carabinieri tutela dei beni culturali, ha specificato che il rientro delle statue è stato il frutto di un lavoro difficile è lungo: “la passione è quella che spinge maggiormente i nostri militari in questo lavoro, il frutto e la soddisfazione  è quella di vedere ritornare a casa. Nonostante più di sessanta anni trascorsi la ricerca non si è mai interrotta”. Il maggiore  Gianpaolo Brasile, comandante del nucleo di Napoli, ha chiarito che tutto parte da una catalogazione fotografica: “per noi è una gioia ritornare a Sessa dopo la consegna dell’acqua santiera nella chiesa del Carmine”, concludendo specificando che tutti è possibile grazie alla sinergia con gli enti. Ha concluso sua eccellenza il Vescovo Mons. Orazio Francesco Piazza. Oltre ai rituali ringraziamenti ha specificato che: “non pensiamo ai beni culturali come un bene passivo, ma sono un corpo vivente e quando viene deturpato c’è bisogno di cura e attenzione. Stamattina stiamo vivendo una immagine della bellezza che ritorna in un corpo”. In seguito gli ospiti e i presenti si sono trasferiti sul castello dove per la prima volta le due statue per anni vissute in America, sono ritornate nella propria terra, esposte e visibili al pubblico.



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