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Pignataro Maggiore – Vesuvio Ventoux, lo sport unisce ciò che il populismo cerca di dividere

Pignataro Maggiore (di Bartolo Mercone)  – I giornalisti sono i “cani da guardia” della democrazia e delle istituzioni. A Pignataro tutti i giornalisti hanno assolto al loro ruolo, nonostante qualcuno ha tentato di rinchiuderci in un canile e di metterci la museruola. Lo dimostrano il numero abnorme di querele nei nostri confronti, da parte di chi evidentemente non ha apprezzato la nostra curiosità professionale. Raccontare i tanti drammi che vive la nostra terra è nostro precipuo dovere. Raccontare i pochi fatti positivi è un altro nostro dovere. Dopo aver scritto delle tragedie che hanno colpito la nostra terra nella prima metà di questa caldissima e avvelenata estate, vorrei scrivere una storia bella che ci riguarda. Una generazione di ragazzi pignataresi da un ventennio, grazie al gemellaggio con i cugini francesi di Sault, ha vissuto un’esperienza dall’altissimo valore umano e culturale. Centinaia di ragazzi delle scuole medie hanno ospitato e sono stati ospiti dei loro coetanei francesi. Nel nostro paese è cresciuta una generazione Erasmus, che ha avuto l’opportunità di apprezzarne il valore fin dalla prima adolescenza. I nostri ragazzi hanno camminato per paesi molto più delle generazioni che li hanno preceduti, rinnovando l’attitudine dei pignataresi “cammina paisi”. In questi ore il team della Vesuvio Ventoux sta pedalando in direzione Francia, scortato da un nutrito gruppo di accompagnatori. Unire le migliaia di km che separano due delle più famose montagne al mondo, pedalando per dieci giorni e centinaia di ore, è una splendida avventura di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi. Lo sport unisce e rinnova lo spirito di fratellanza dei Popoli d’Europa, mentre la politica, con le sue pulsioni populiste, cerca di condurci lungo le vie del ritorno ai nazionalismi, imponendo nuove forme di egoismo e di chiusura, che tanti drammi hanno causato nel passato. La nostra comunità deve spingere compatta i pedali dei ciclisti, che stanno portando con la loro fatica, sulle loro bici, lo spirito della fratellanza dei Popoli lungo le strade d’Italia e della Francia.

 

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