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AILANO – CAMORRA E APPALTI, LA CASSAZIONE ANNULLA L’ACCUSA DI CONCORSO ESTERNO CONTRO MALINCONICO

AILANO. La Cassazione, attraverso la quinta sezione, annulla l’accusadi concorso esterno in attivitò mafiosa contro l’imprenditore Giovanni Malinconico. La sentenza emessa poche ore fa dai giudici romani è stata accolta con grossa soddisfazione dall’imprenditore e dallo staff di legali che lo assiste. La stessa accusa, secondo quanto deciso dalla Cassazione, è caduta anche contro i fratelli Mastrominico e contro l’ex sindaco di Villa Literno Fabozzi. Malinconico venne tratto in arresto lo scorso novembre dai  Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta in o esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Ufficio G.I.P. presso ilTribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, neiconfronti di 9 persone (otto misure cautelari in carcere ed una agli arrestidomiciliari), ritenute responsabili a vario titolo di concorso esterno inassociazione mafiosa, estorsione, turbativa delle operazioni di voto medianteviolenza e minaccia, corruzione, reimpiego di denaro di provenienza illecita,reati tutti aggravati dalla finalità di aver agevolato il clan “deicasalesi”. I provvedimenti costituiscono l’epilogo di un’articolata indagine cheha permesso di riscontrare l’esistenza di un patto criminale fra il clan”dei casalesi” (in particolare la fazione Bidognetti) e Fabozzi Enrico  già sindaco del comune di Villa Literno dal 2003 all’aprile 2009, data in cui l’Ente è stato sciolto per presunte ingerenze della criminalità organizzatanella gestione amministrativa e successivamente reintegrato; attualmente è consigliere regionale e consigliere comunale di minoranza di Villa Literno), in concorso e con lamediazione di FERRARO Nicola, imprenditore e politico (tratto in arresto in data 12luglio 2010 nell’ambito dell’indagine del R.O.S. denominata NORMANDIA II edattualmente in attesa dell’esito del giudizio di 1° grado), fondato su un accordo generalemirato a garantire al clan il controllo e la gestione degli appalti e delle risorsepubbliche in cambio del sostegno elettorale e di tornaconti economici, personali ed elettorali. Gli avvocati  Giuseppe Stellato, Ernesto De Angelis difendono gli interessi dell’imprenditore ailanese. Nell’inchiesta sembra essere entrato anche l’ex presidente della Sma, Achielle Natalizio.

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