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TEANO – Omicidio Mollicone, prelevato il Dna di tutti gli indagati. Tre sonodi Teano, entro il 15 settembre i risultati

teano. Potrebbe arrivare a metà settembre la svolta nelle indagini per l’omicidio di Serena Mollicone, la studentessa 18enne di Arce trovata morta nel giugno 2011 nel bosco di Anitrella, una località non lontana dalla casa in cui viveva con il padre: sono infatti attesi per il 14 settembre i risultati del test del Dna eseguito sui sei indagati per la morte della ragazza, trovata con mani e piedi legati e soffocata da una busta di plastica in testa dopo essere stata tramortita con un colpo alla testa.  I sei sono stati iscritti dalla procura di Cassino con l’ipotesi di reato di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e occultamento di cadavere. Si tratta dell’ex fidanzato della ragazza, Michele Fioretti, di sua madre Rosina Partigianoni, dell’ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola e di sua moglie, del figlio della coppia Marco e di un altro carabiniere, Francesco Suprano. Per l’avvocato Francesco Germani, che assiste la famiglia Mottola «la tranquillità dei Mottola è la migliore garanzia che i miei assistiti con questa vicenda non c’entrano nulla». «Abbiamo trovato un clima disteso – ha detto l’avvocato Armando Paglei, che difende Michele Fioretti e la madre Rosina Prestigianone – e aspettiamo con fiducia le conclusioni della magistratura.  Abbiamo sempre mostrato piena collaborazione e i miei assistiti sono assolutamente sereni».  E’ uscito definitivamente di scena, invece, il carrozziere di Arce Carmine Belli, accusato del delitto perchè in possesso di un biglietto scritto da Serena, ma nel 2003 assolto in tutti i gradi di giudizio.  Il giallo, però, era ben lontano dall’essere risolto: alla morte di Serena potrebbe essere collegato anche il suicidio – avvenuto nel 2008 – di un brigadiere dei carabinieri, Santino Tuzzi, che era in servizio alla stazione di Arce all’epoca del delitto: pochi giorni giorni prima era stato interrogato come testimone e aveva rivelato che il giorno in cui Serena scomparve la vide entrare in caserma. L’ipotesi che venne fuori fu che la giovane potrebbe aver scoperto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere e sarebbe andata dai carabinieri per denunciarla, ma qualcuno l’avrebbe tramortita e poi abbandonata nel bosco, dove due giorni dopo fu ritrovata morta. Ora la procura di Cassino, dopo undici anni di misteri, vuole arrivare a una svolta e scoprire il volto dell’assassino di Serena. La vicenda che vede coinvolta la famiglia Mottola, quindi, a Teano è particolarmente seguita

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