ALIFE – Appalti e lavori pubblici, la Procura della Repubblica ascoltava tutto ciò che avveniva nell’ufficio tecnico e probabilmente, all’intero della casa del potere di Alife. Oggi, però, purtroppo, un impiegato comunale – Claudio Accarino – avrebbe fatto saltare il piano della Procura. Avrebbe infatti scoperto, sotto una scrivania, un’apparecchiatura spia, di quelle solitamente utilizzate dalle Procure per “impicciarsi” degli affari della amministrazioni comunali. Il solerte impiegato della macchina amministrativa alifana ha immediato fatto scattare l’allarme, consegnando il temuto marchingegno al sindaco, Salvatore Cirioli, che si è recato immediatamente dai carabinieri per denunciare l’accaduto. Contestualmente, fa sapere lo stesso primo cittadino, attraverso una nota stampa, è stata disposta la “bonifica” di tutta la casa comunale. Quasi a voler dire: meglio evitare orecchie “indiscrete”. Ma la fascia tricolore di Alife va oltre e annuncia: “non abbiamo idea di chi possa essere il responsabile dell’azione di cui sopra, tuttavia prenderemo seriamente in considerazione di mettere in atto contromisure idonee alla sorveglianza passiva di tutta la casa comunale”. Ma, per caso, si domandano numerosi cittadini alifani, il nostro sindaco pensa si tratti di “spionaggio industriale”? Chi, oltre la Procura potrebbe avere interesse a “spiare” un municipio? E’ proprio vero: all’ingenutià(?) non c’è mai fine.
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