Ultim'ora

SANT’ANGELO D’ALIFE – Atti comunali negati al consigliere Mastroianni, la “vendetta” del sindaco

SANT’ANGELO D’ALIFE. La vendetta è un piatto che va
servito freddo. In particolar modo quando si è stati – lapalissianamente – annichiliti
amministrativamente e professionalmente. In occasione dell’ultimo consiglio
comunale sull’ ‘affaire Iannarelli’, il consigliere di minoranza, Giovanni
Mastroianni, con un intervento circostanziato e minuzioso, ha smontato in
maniera puntuale la tesi del sindaco Crescenzo Di Tommaso – di mestiere avvocato
– secondo la quale il consigliere Domenico Iannarelli doveva essere dichiarato
incompatibile in virtù di una molto presunta lite pendente con il Comune. Teorema
“accusatorio” smontato pezzo per pezzo con tanto di copiosa citazione di articoli
della Costituzione italiana e di sentenze della Suprema Corte di Cassazione, di
tribunali, di tribunali amministrativi. Una linea difensiva, tra l’altro,
condivisa, con tanto di documento allegato e fatto mettere agli atti, dal
vicesindaco Michele Caporaso. E con fondato sospetto che altri in maggioranza
fossero contro il teorema Di Tommaso/altri. La prova incontrovertibile sta
tutta nel fatto che la classe dirigente santangiolese decise di rinviare il ‘caso
Iannarelli’ dopo averlo portato all’esame del Consiglio senza neanche la
relativa relazione tecnica firmata. Un rinvio che sa tanto di fuga. Uscito sconfitto
– politicamente e soprattutto professionalmente – dal civico consesso, Di
Tommaso alla prima occasione si è vendicato. Una vendetta futile come l’argomento
da lui stesso portato in assise. Così, pochi giorni fa, quando Mastroianni si è
recato in Comune e ha chiesto al sindaco di fargli produrre copia di una
deliberazione di giunta municipale, la fascia tricolore si è letteralmente e
incomprensibilmente rifiutata. <<Devo farla vedere al segretario perché ci
potrebbe essere qualche errore visto che qui nessuno legge le delibere>>.
Così esclamava Di Tommaso. Ora, delle due, una. Anzi, tre. Vendetta? Paura?
Oppure ci risponda lo stesso sindaco al quale democraticamente viene lasciata
sempre la possibilità di argomentare. Francesco Mantovani

Guarda anche

SANT’ANGELO D’ALIFE – Elezioni, Di Tommaso non perdona gli ex dissidenti

SANT’ANGELO D’ALIFE (fm) – Crescenzo Di Tommaso in campo per riprerndersi la fascia tricolore. Leggendo …

2 commenti

  1. cittadino libero

    Sempre più mitico il nostro sindaco !!! Il primo cittadino dovrebbe rappresentare la massima espressione di un paese sotto tutti i punti di vista. Che vergone che ci regali Enzo Di Tommaso sindaco di pochi e giullare di tutti. Poi la maggioranza che è composta da uomini evirati e da donne senza cervello, che aspettate per andarvene VIA !!!!!!!!!! Non siete degni di appartenere alla politica, la quale per gente come Voi, da forma d’arte di pensiero si è trasformata nella rappresentanza più aulica di stupidità umana. che Dio ci salvi da questa “maggioranza” di stolti !!!

  2. ” …io sono di sant’angelo….il mio letto è a sant’angelo..” diceva il consigliere Mastroianni durante la campagna elettorale ….avresti spostato le montagne per il tuo paese…..ma si sa oggi la vita costa cara…..i pedaggi autostradali costano e tu non puoi rinunciare a chiederne i rimborsi….un po divresti vergognarti…specie di fronte a chi al contrario di te ci rimette soldi e denaro……la prossima volta , prima di andare a votare verificheremo , per ridurre i costi alla cassa comunali, se chi si presenta è effettivamente residente in paese ……caro giovanni fai l’utile e il dilettevole….e la visita alla cara mamma ti costa anche meno……….tutta colpa di Monti mi dirai…….vergognati