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ALIFE – Indennità di carica e i “sogni” di fine mandato: ecco perché

ALIFE – Indennità di carica, rinuncia e utilizzo delle somme per altri scopi. Quelli di  Giuseppe Avecone sembrano essere solo “buoni propositi”, semplici “sogni” di un amministratore a fine mandato. Premesso che nessuno, in paese, mette in dubbio le buone intenzioni della fascia tricolore e degli assessori, ci sono alcuni aspetti che gettano lunghe ombre sull’intera questione. L’unico assessore che ha messo tutto nero su bianco – in rispetto della normativa vigente – è Marco Bergamin che ha fatto adottare apposita deliberazione di giunta. Ci sono poi semplici lettere di qualche altro assessore con cui manifesta la volontà di rinunciare alle proprie indennità. Volontà, tuttavia, non recepita ufficialmente dalla giunta municipale con apposito atto.
Non esistono, quindi, documenti ufficiali con i quali il sindaco e altri assessori hanno chiaramente espresso la volontà di rinunciare alle proprie indennità. In una sola circostanza con apposito atto la fascia tricolore ha rinunciato a quattro mesi di indennità per coprire i costi di ticket mensa scolastica.
Insomma ciò che manca, finora, è un atto ufficiale con cui Avecone e la sua giunta rinunciano, in toto, alle indennità, come promesso in campagna elettorale per l’intero mandato. Ma c’è di più.
C’è, infatti, l’assenza delle somme nell’apposito capitolo di bilancio. Quindi, in realtà, nelle casse comunali non esistono fondi destinati al pagamento delle indennità di carica dalle quali somme attingere per fare, eventualmente, altre cose (tecnicamente devoluzione).
E sono gli stessi funzionari comunali delle aree preposte – nell’esercizio delle loro funzioni, per evitare problemi futuri – ad evidenziare al sindaco, al segretario comunale e alla giunta, questi fatti, queste “carenze”. Sulla vicende i funzionari comunali rappresentano che:
“…. essendo pari a zero lo stanziamento in bilancio relativo alle voci indennità del Sindaco e degli amministratori, occorre preliminarmente predisporre variazione di bilancio necessaria per stanziare le somme corrispondenti alle indennità dovute agli amministratori (che non hanno rinunciato) ed al Sindaco, che non ha formalizzato alcuna rinuncia. Per procedere nel senso indicato, è necessario che il Sindaco e gli amministratori che si succederanno e che si sono succeduti per l’anno 2015 nella carica di assessori e di vice-sindaco, (visto il principio di rotatività delle cariche adottato da questa amministrazione), si esprimano in modo inequivoco sulla volontà di rinunciare o meno alle indennità loro spettanti per legge, solo dopo aver rimpinguato il capitolo di bilancio relativo alle indennità sarà possibile procedere a successivi atti di destinazione delle somme corrispondenti alle indennità eventualmente rinunciate, sic rebus stantibus , letti gli atti di bilancio, non è possibile realizzare alcuna destinazione di somme relative alle indennità semplicemente perché nessuna somma è stata stanziata per tale voce di bilancio. Pertanto gli scriventi restano in attesa di una inequivoca manifestazione di volontà da parte degli amministratori tutti (quelli attualmente componenti della Giunta e quelli che si alterneranno o si sono succeduti nella carica) nel senso indicato nella nota a firma del Responsabile Area Finanziaria, prot. n.9098 del 23/10/15”.
Nonostante tutto, proprio nei giorni scorsi, il primo cittadino, Giuseppe Avecone, ha “lanciato” un comunicato con il quale spiega alla cittadinanza che in cinque anni si è rinunciato a circa 400mila euro (indennità di carica) che sono state destinate e saranno destinate per fini “benefici”. Una storia che sembra ricordare tanto quel padre che prende il figlio per mano e dopo aver chiesto allo stesso di chiudere gli occhi assicura: “tutto ciò che vedi un giorno sarà tuo!”. Cioè nulla.
Nessuno in città mette in dubbio la buona fede del sindaco e dei suoi assessori ma una domanda sorge spontanea:
Se c’è tanta voglia di rinunciare alle indennità di carica, perché non si producono atti ufficiali, in particolare delibera di giunta municipale di rinuncia all’indennità di carica?
Come mai le opposizioni dormono sulla vicenda?
Alla fine dei giochi, tutti potrebbero comportarsi come Riccio che ha deciso di passare all’incasso dopo aver perso la carica assessoriale?

Ecco la nota dei funzionari che richiamano sindaco e assessori a fare chiarezza:
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