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CAPUA – Caso Ecological, dipendenti esasperati

CAPUA – La “bomba Ecological” come da molti in città è stata ribattezzata la vicenda degli operatori ecologici sta per esplodere. Dopo gli incontri, le parole, le promesse non mantenute, il sindacato annuncia di passare alle vie di fatto intraprendendo un’azione legale anche nei confronti del Comune di Capua ed esponendo il tutto alla Procura della Repubblica. La Cisl del “battagliero” Giovanni Guarino, il sindacalista vittima di un attentato, si fa portavoce dei lavoratori che, in un clima di totale incertezza,  stanno subendo umiliazioni. “L’Ecological, l’azieda che ha svolto il servizio fino alla metà di marzo – afferma Guarino –  non ha ancora inviato i conteggi relativi alla liquidazione di ciascun dipendente, il Comune non ha versato direttamente ai dipendenti la somma che aveva promesso entro il 15 di Aprile e poi con cadenza mensile e i 12 dipendenti “esclusi” dal passaggio di cantiere non sono stati ancora “licenziati” dall’Ecological con la speranza poi di essere  riassunti dalla Impresud, ditta subentrante che, tra l’altro,  ha dichiarato di voler rescindere il contratto con il Comune per motivi di ragione economica”. Le denunce che fa la Cisl sono lunghe e circostanziate e riguardano prettamente la gestione dell’Ecological. “Ditta – affermano dalla Cisl –  che ha lasciato i propri operai  senza versare un euro di liquidazione e che sta  decurtando soldi agli operatori  ad ogni versamento che il  Comune effettua a suo favore”. Un versamento “controverso” perché in questi casi – come sostiene il sindacato – il Comune ha l’obbligo di sostituirsi all’azienda. “Proprio oggi – prosegue la Cisl – la notizia di un misero acconto di 500 euro. L’umiliazione che stiamo subendo non ha più limiti. Davanti agli impegni assunti in sede di passaggio di cantiere, tutti disattesi, diciamo basta”. I lavoratori del cantiere di Capua non percepiscono uno stipendio regolare da più di un anno e non riescono più ad assicurare il presente economico alle proprie famiglie. “Siamo indebitati fino al collo, perché gli acconti versati a singhiozzo – affermano – ci permettono di saldare  a malapena i debiti vecchi. Non riceviamo una divisa  di lavoro da più di un anno, rischiando la propria pelle perché non visibili nella notte. Siamo accusati di morosità a causa dei ritardi nei pagamenti di finanziamenti, mutui, fitto delle abitazioni”. Una situazione ormai insostenibile davanti alla quale gli amministratori non sembrano riuscire a trovare la soluzione. Non è chiaro, infatti, cosa frena l’Ecological dal fornire i dati relativi al debito che ha nei confronti dei lavoratori e il perché mantiene in una sorta di “limbo” i 12 operai esclusi. Dopo le “carte bollate” e la segnalazione dell’intera “telenovela” del cantiere alla Procura della repubblica, non è da escludere una mobilitazione degli stessi operatori stanchi della situzioane. La Cisl che si è ulteriormente rafforzata sul cantiere, anche grazie alle battaglie per la legalità di Guarino rivolge un invito a tutti i sindacati, ai lavoratori e ai politici affinché continuino le battaglie per la trasparenza. “Le promesse – conclude Guarino –  sono troppe, tante da poter scrivere un libro”. Un libro di sogni e di promesse mancate.

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