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TEANO – PUC, il consigliere Corbisiero chiede un consiglio aperto

TEANO  – “Sul Puc l’amministrazione comunale non può continuare a tergiversare, giocandosulal testa dei cittadini. Sono oltre 15 anni che l’amministrazione tenta di adottare un Puc raccogliendo solo  fallimenti. Per questa ragione chiedo l’inserimento della discussione sull’argomento al prossimo consiglio comunale e che alla discussione possa partecipare anche il popolo”.
Sono queste le ragioni ch hanno spinto Carmine Corbisiero a muovere precise proposte verso l’amministrazione sidicina per fare chiarezza sul Puc. L’azione di Corbisiero nasce dopo la delibera di giunta di pochi giorni fa.
Un altro anno è trascorso, invano, per l’adozione del Puc. Un progetto in cui entra anche la  Facoltà di Architettura della Università di Napoli. Fatto piuttosto strano- secondo le opposizioni –  considerato  che il  piano  era stato  bocciato  del parere negativo espresso dalla Regione  in sede di Vas. La   valutazione ambientale strategica  ha come obiettivo  quello  di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente  allo scopo di promuovere lo sviluppo sostenibile, evitando alterazioni e stravolgimenti del territorio. Perché l’Amministrazione, si chiedono dalla minoranza, finge di non sapere  che questo Puc  non è  più proponibile,   simulando   adempimenti   delle   fasi successive  del procedimento?  Qualche esponente di maggioranza avrebbe  riferito di   una (improbabile)  sospensione  del Puc,  in attesa della nuova normativa sul piano casa. L’affermazione lascia seriamente dubitare  poiché il Puc è stato già bocciato.  La  legge regionale della  Campania  n. 16/2004,  In attuazione della   direttiva  2001/42/CE,  prescrive  che i piani  territoriali debbano  essere accompagnati dalla  valutazione ambientale strategica, da effettuarsi  durante la fase di adozione   e prima della  approvazione.  Il Puc del comune di Teano  è  risultato  incompatibile con le misure minime di protezione dell’ambiente. Per quale motivo dunque  l’Amministrazione continua  a portare avanti un piano di fatto  già bocciato?
In realtà, precisano dalla minoranza, la maggioranza sa bene che   il piano non potrà più  essere approvato, ma simula il perdurare del  procedimento di adozione  per non ammettere di aver fallito anche su tale obiettivo. D’altro canto,  se si considera come è iniziata la storia  dello strumento urbanistico  si può ben comprendere perché  lo stesso non potrà mai  essere portato a termine. Qualche anno fa,  con una strana   delibera, si passò dal Piano regolatore Generale alla procedura  PUC,  modificando di fatto l’incarico conferito dalla Provincia all’arch. Pisanti ed affiancandogli l’arch. De Sano.
L’ incarico,  privo di linee programmatiche,  senza indicazione dei  costi e tempi di consegna degli elaborati, venne gestito dal R.U.P.  Tommaso Compagnone  e dall’assessore all’urbanistica, Gian Paolo D’Aiello.

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