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Maddalena Di Muccio

ALIFE – Abusi edilizi, sequestrato palazzo all’ex sindaco Di Muccio

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ALIFE – Abusi edilizi, scattano i sigilli per la struttura dell’ex sindaco Maddalena Di Muccio e della sorella.Poche ore fa i carabinieri della locale stazione hanno notificato l’atto della Procura apponendo i sigilli al fabbricato realizzato lungo la strada provinciale che conduce in città.  All’intero del complesso c’è una palestra, un appartamento, lo studio di un notaio, oltre allo studio professionale delle sorelle Di Muccio. A tutte queste attività i magistrati hanno concesso la facoltà d’uso dei vari locali. La parte del palazzo non ancora completata, invece, è finita totalmente sotto sequestro. Nei giorni scorsi  i carabinieri della locale stazione, guidati dal maresciallo Aceto, hanno apposto i sigilli a numerosi locali  della zona fra cui importanti attività commerciali come Celestino Store e 4 Passi.  In tutto saranno circa 40 gli immobili che finiranno sotto sequestro da parte della Procura. In alcuni casi si tratta di civili abitazioni regolarmente occupate da famiglie; in altri casi si tratta di locali commerciali in cui esercitano le propriote attività alcune imprese della zona. Alcuni locali dopo i sigilli saranno chiusi. Una situazione che potrebbe generare forti tensioni in paese anche perchè colpisce figure in vista, anche nel mondo dell’imprenditoria locale.  Sono i carabinieri della stazione di Alife, guidati dal maresciallo Aceto, a condurre le operazioni di sequestro; gli stessi militari, sempre nell’ambito della stessa inchiesta, nei mesi scorsi hanno notificato  48 avvisi di garanzia. Ci sono anche importanti imprenditori, qualcuno operante nel settore della ferramenta e utensili; l’altro nel settore delle calzature.  Gli avvisi di garanzia sono stati notificati dal maresciallo Aceto. Fra gli indati  raggiunti già dall’avviso di garanzia figurano nomi eccellenti che comprendono imprenditori, professionisti e gure della macchina amministrativa alifana. Ci sono, ad esempio, il tecnico comunale Claudio Accarino – anche il professionista Raffaele D’Abbraccio che per pochissimo tempo era stato responsabile dell’ufficio tecnico comunale, in sostituzione di Claudio Accarino – e l’ex sindaco facente funzioni Maddalena Di Muccio che entra nell’inchiesta, pero’, in qualità di architetto.  Numerosi sono stati gli interrogatori delle persone indagate.  L’inchiesta si snoda per le per le licenze edilizie dal 2006 al 2009 in determinate zone del territorio. Sotto la lente della Procura in particolare le licenze in zone agricola.

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4 commenti

  1. Si voi chiudete tutte le attività cosi alife diventerá ancora più morto di quello che già è! Vergogna

  2. Se tutte le attività non rispettano le leggi vanno chiuse, o forse ad Alife non esistono attività in regola?

  3. Anonimo delle 15.04.

    Gesù e quali grandi attività ci sarebbero ad Alife a parte il cimitero? Parli come se fosse Parigi. Alife è un posto depresso, esattamente come tutto l’alto casertano, grazie a questi politici dei quali anche la signora in foto è parte integrante da molte stagioni. Un po di dolore fa bene a tutti quanti e laddove quello emotivo non li scuote, ben vengano quelli materiali. Poi sarà la Giustizia a stabilire se ne sono stati merivoli oppure no.

    Eppoi attaccano la Santini, attaccano!

    Bravo Maresciallo Aceto, continui pure e non si fermi. Il Matese è dalla sua parte e della Procura.

  4. Bravo Maresciallo, non si fermi. ma quando andrà a sequestare anche i cantieri dei due Carabinieri che stanno costruendo due fabbricati rurali a via Marmaruolo? Non penso che i Carabinieri siano assimilabili ai coltivatori diretti. Piano casa approvato sulla carta, senza opere permettendo?
    LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI