ALIFE – Il sindaco di Alife, Giuseppe Avecone, entra in consiglio provinciale. E’ il quinto politico dell’Alto Casertano, durante questa amministrazione, a sedere nel parlamentino di Cosro Trieste. Con Avecone ci sono infatti Giovanni Robbio (di Vairano Patenora), Luigi Leonardo (Pietramelara), Angelo Marrocco (Rocca D’Evandro) e Silvio Lavornia (Dragoni). Il consigliere Giovanni Mariniello, eletto nella lista “Vento di centro” e da poco confluito nel gruppo di “Zinzi presidente”, è subentrato all’esterna Franca Cosima Cincotti, che si è dimessa “per sopraggiunti impegni di carattere personale”: per lei sarebbe pronto un incarico nel settore sanitario. A Mariniello vanno le deleghe alle Attività Produttive e ai Trasporti, ceduta dall’assessore Giovanni Mancino. Al suo posto, in Consiglio, entrerà il sindaco di Alife Giuseppe Avecone, peraltro imparentato con Zinzi.
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Anche se fossero dieci sarebbero dieci nullità che penserebbero solo ai c…i loro.
AH, SE RITORNASSERO I BORBONI QUANTE TESTE CADREBBERO! Maledetta unità d’italia.
ottimo ora in provincia ci sono due braccia in piu’ per aiutare a fare presto il trasloco e poter chiudere quanto prima l’inutile ente.
Hai centrato perfettamente caro Celo Duro, purtroppo il nostro decadimento in termini di malaffare, criminalità, commistione politica/camorra/mafia, emigrazione biblica, degrado sociale, disordine urbanistico, corruzione, peculato e quant’altro, ha una data ben precisa: 1860.
I Borbone ci hanno resi uno Stato (il Regno delle Due Sicilie) che poteva competere con le grandi nazioni europee.
Ma la congiura internazionale giudaico-massonica pianificata da quel mostro di cavour con l’appoggio del primo ministro inglese gladstone, corrompendo le alte sfere militari e con l’utilizzo del mariuolo ladro di cavalli garibaldi, che fu assoldato per fare il lavoro sporco (perché i congiurati non erano affatto certi di poter sconfiggere un esercito ben organizzato di 100.000 uomini) pose fine alla nostra indipendenza e da quel giorno fummo una colonia piemontese.