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CASERTA – Parlamento, ecco gli stipendi della Casta: Sarro il più ricco dei casertani

CASERTA – In provincia di Caserta il parlamentare con la dichiarazione dei redditi più cospicua è Carlo Sarro con un reddito di 155.140 euro;  la deputata Giovanna Petrenga si ferma a 92.445 euro. La deputata del Partito democratico Pina Picierno percepisce 98.471 euro. In Campania Mara Carfagna (45.116 euro) ha due case a Roma, il capogruppo di Sel Migliore (20.124) un fabbricato a Roma e una Bmw del 2006, Gioacchino Alfano (sottosegretario, NCD, 96.334 euro) una passione per auto (due Citroen, una Fiat, una Lancia Y) e moto (un’Honda e una Suzuki), Nello Formisano (Cd, 108.103 euro) alcuni fabbricati (al 50% o al 100%) a Roma e nella natia Torre del Greco. Antimo Cesaro (Sc, 40.502) un immobile e otto fabbricati a Sant’Antimo, il suo paese, e due a Orvieto, nella bella Umbria, mentre la moglie ne possiede altri dieci (al 50% con lui) negli stessi posti. Luigi Cesaro (FI, meglio noto come «Gigino ’a purpetta»), pure lui di Sant’Antimo, ha molti usufrutti su case e box, e diverse auto (quattro). L’on. Tartaglione (Pd, soli 2.296 euro) ha case e terreni a Napoli, Monteroduni, Pozzilli e Ponte Caracciolo, più due auto. Il sottosegretario Del Basso De Caro (Pd, 195.174) preferisce investire in azioni (3 mila euro di una srl). Il socialista Marco Di Lello (solo 24.421 euro) ci tiene a specificare che la casa la paga col mutuo e la Mercedes la sta pagando a rate… L’ex ministro De Girolamo (98.471) possiede solo una casa, ma a Roma, Giuseppe De Mita due auto e una casa ad Avellino, Leonardo Impegno (Pd, a reddito zero) grava tutto sulle spalle della moglie (17.081 euro), Pina Picierno (Pd, 98.471) ha una casa a Roma e una Lancia Y, l’on. Piccolo (Salvatore, Pd, 128.035 euro di 730) ben sei fabbricati e due terreni in quel di Brusciano e due Lancia Y, Michela Rostan (Pd, 13.680) sei proprietà a Melito di Napoli, Paolo Russo (Fi, 130.588) case a Marigliano e Nola, l’ex ministro Rotondi (FI, 99.449) tre case (una a Roma, una ad Avellino e una a Pineto, in Abruzzo) ma guida una A112 del 1978 (sic…). Il democratico Massimo Paolucci è l’unico campano che dichiara di possedere una barca (Oceano, cv 80, del 2006), ma contemporaneamente dichiara reddito zero mentre l’on. Barbato Iannuzzi (Pd) è una specie di piccolo latifondista: una casa a Salerno, nove comproprietà tra Salerno, S. Mauro del Cilento e Valle dell’Angelo (SA), dieci terreni tra lì e Viggiano (PZ). Luciano Cimmino (Sc, 351.603 euro) si è buttato sulle case (Arzachena, Napoli, Roccaraso) e sulle quote azionarie in otto società mentre Angelo D’Agostino (Sc, 181.585 euro) ha colonizzato Montefalcone (Av): tre case sue, quattro in comproprietà. Tra i grillini campani non ‘nullatenenti’ risultano Girolamo Pisano (49.661 euro), Luigi Gallo (29.885 euro di 730) e Angelo Tofano (730, 16.530 euro) che però ci tiene a dire: la casa è «gravata d’ipoteca».
In Italia, il più ricco parlamentare (anche se ex, causa decadenza, ma il conto si fa sulle dichiarazioni dei redditi del 2013, quando era ancora in carica…) è, ovviamente, Silvio Berlusconi. Tempi duri anche per lui, certo. Il calo infatti è impressionante: dai 35,5 milioni dichiarati nel 2011 ai 4,5 attuali. In pratica, il tracollo dice meno 90%.  Berlusconi resta il senatore più ricco d’Italia (e sarà l’ultima volta), seguito da Renato Turano (eletto all’Estero per il Pd e residente a Chicago) che ha dichiarato, al fisco Usa, più o meno due milioni e 900 mila euro e, terzo, dal suo avvocato di fiducia, Niccolò Ghedini (che dichiara 2.173.781 e, soprattutto, vanta ben 27 proprietà, tra fabbricati e terreni), ma non è più il parlamentare più ricco del Paese. Scavalcato, nel primato, dal deputato, imprenditore della sanità privata nonché editore del quotidiano Libero, Antonio Angelucci, che al Fisco vanta redditi per 4 milioni 372 mila euro. Pubblicate le dichiarazioni dei redditi degli onorevoli deputati e senatori, è partita la caccia al più ricco, ai più poveri (i grillini senza alcun dubbio) e a tutte le curiosità del caso. I redditi del 2012 (Irpef, 730, etc.) dei politici anche parlamentari entrati nelle dichiarazioni del 2013 sono consultabili solo in versione cartacea e solo presso la giunta prerogative e immunità. Tra i ministri parlamentari, il più ricco è Maurizio Lupi (NCD) che vanta un imponibile di 282.499 euro, segue Dario Franceschini (200.861 euro) e Stefania Giannini (117.472) mentre per Renzi, come per gli altri ministri non parlamentari, non ci sono dati, ovviamente. La gara tra i presidenti delle Camere la vince Pietro Grasso (176.499 euro), che deve anche difendersi dalle polemiche sui suoi lauti compensi («Nel 2012 ero procuratore nazionale antimafia e magistrato da oltre 40 anni…») mentre la presidente di Montecitorio, Laura Boldrini, denuncia nel 2013 redditi per 100.618 euro, ma solo 6.134 tassati in Italia e 94.304 presi dall’Onu. Dietro Angelucci, tra i Paperoni della Camera, troviamo il deputato dei Popolari per l’Italia, Gregorio Gitti, che vanta un reddito di 3.426.455 euro e decine di partecipazioni societarie, alcune nel settore energetico e nelle banche mentre al terzo posto c’è il consigliere economico di Renzi, Itzhak Gutgeld, il cui nome impronunciabile garantisce redditi (1.757. 295 euro). Tra i capigruppo, la parte del leone la fa Karl Zeller (Svp, al Senato) con 383.826 euro, seguito – sempre a palazzo Madama – da Luigi Zanda (Pd) con 142.873 euro e Massimo Bitonci (Lega, 106.774 euro). Alla Camera, il più ricco è sempre un trentino, ma di lingua italiana, Lorenzo Dellai (Pop) con 193.299 euro, seguito da Andrea Romano (Sc) con 193.299 euro e tallonato da Renato Brunetta (FI) che deve accontentarsi di 178.756 euro. Tra i deputati super-ricchi, spicca l’ormai ex presidente di Sc, Alberto Bombassei, che vanta, oltre a 845.813 euro di imponibile, la presenza nei cda di società importanti, da Ntv a Fiat a Pirelli, e la passione per le auto (otto, di cui sette storiche come una Jaguar del 1937, lo yacht da 1360 hp), Tra i più poveri, manco a dirlo, i pentastellati. Il record è di Vito Petrocelli che, professione geologo, nel 2012 ha prodotto un reddito negativo (sic) mentre tre i senatori non hanno proprio presentato dichiarazione dei redditi (Donno, precaria, e Moronese, disoccupata, più la Petraglia, che è di SeL), l’ex M5S (ora al Misto) Casaletto, web designer, è a carico del marito e pure i grillini che dichiarano di più non superano 6/7 mila euro di media. Anche alla Camera i grillini dichiarano poco o nulla, a partire dall’attuale capogruppo, Giuseppe Brescia, fino a due campani in vista e ben noti. Infatti, il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, e il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico, hanno presentato dichiarazioni dei redditi in bianco e si definiscono nullatenenti: non posseggono né case né auto né azioni (anche se Fico denuncia il 50% di una casa al Circeo) e sullo stato civile non scrivono celibe ma libero… E se, al Senato, un eletto di Sel, Peppe De Cristoforo, dipendente di partito (quello di Vendola) si dichiara a sua volta a reddito zero, la carica dei nullatenenti invade, come non mai, il nuovo Parlamento, grillini in testa, come i campani Carlo Sibilia, Vega Colonnese e Silvia Giordano. Giovani, disoccupati è il loro identikit: sono ben 51 i deputati che nell’anno 2012 non percepivano nulla. La maggioranza è grillina (25), ma ve ne sono anche nel Pd (12), in Sel sono parecchi (otto), uno Ncd e PI. Accanto ai redditi zero pure gli incapienti, sotto gli 8 mila euro l’anno, che andranno in detrazione l’anno prossimo con la dichiarazione dei redditi da onorevole che, a dirla tutta, parte da almeno 100 mila euro.

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