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SPARANISE – Salvatore Piccolo resta fantasma

SPARANISE – Il mistero legato alla sparizione dell’ex sindaco Salvatore Piccolo si arricchisce di nuovi particolari. L’auto dell’avvocato è stata rilevata – nella giornata di ieri – al casello autostradale di Ventimiglia. Lo confermerebbe il sistema telepass; lo stesso sistema segnalerebbe, diversi minuti dopo, nuovamente l’ingresso in autostrada della vettura.  L’assenza di fotografie indica che il telepass del professionista e la sua vettura sono ancora insieme. Infatti il sistema dell’autostrada avrebbe azionato lo scatto fotografico nel caso di  scollegamento fra il telepass  e la  targa del veicolo. Resta, quindi, solo da chiarire se alla guida dell’Alfa 159  c’era l’ex primo cittadino di Sparanise.  Con il passare delle ore, anche alla luce degli ultimi sviluppi, cresce in paese, fra gli amici più stretti e i familiari, la convinzione che l’uomo possa essersi allontanato volontariamente. Anche se nessuno, al momento, riesce a dare una spiegazione logica sulle ragioni che avrebbero determinato la scelta di Piccolo di allontanarsi dalla famiglia e dalla sua città.  Un uomo troppo  legato alla famiglia ed in particolare alle due figlie. Piccolo è  sparito dallo scorso lunedì mattina quando esce di casa con la figlia più piccola per accompagnarla a scuola; subito dopo porta la madre ad un appuntamento. Nel centro della mattinata parla al telefono con alcuni consiglieri comunali di opposizione per concordare azioni comuni su alcuni documenti politici in preparazione. Alle 13e45 riceve la telefonata della figlia 17enne la quale chiede  un passaggio per rientrare,  più velocemente,  a casa. Una richiesta che l’avvocato declina  a causa di un impegno  professionale a Piedimonte Matese dove avrebbe dovuto incontrare un suo collega.  Un appuntamento però al quale Piccolo non sarebbe mai arrivato. L’ultima telefonata, prima che i cellulari diventino muti,  avviene poco prima della ore 14, sempre di lunedì scorso, fra l’avvocato e un commerciante di Sparanise, suo cliente. Nella conversazione Piccolo conferma l’appuntamento per  le 15e30 dicendo di trovarsi sulla statale Telesina.  Alle ore 17e36 entra,  con la sua Alfa 159, al casello di Caianello  dell’A1. Il giorno dopo la moglie – Maria Consiglia – presenta denuncia presso la locale caserma dei carabinieri. Nel passato di Piccolo – sia quello politico che professionale e personale – non sembrano esserci ombre; una vita regolare, programmata in ogni dettaglio. Nessun problema economico. Due le ‘scosse’ che sembrano aver caratterizzato la vita dell’avvocato. Una professionale, quando difese, come legale, gli interessi di Giuseppe Papa nell’ambito dell’esproprio che contrapponeva il boss della zona alla Tav. L’altra, politica, legata alla contestata costruzione della centrale Turbogas, concretizzata proprio sotto la sua amministrazione.  Della vicenda si sta occupando anche la trasmissione Chi l’ha visto? di Rai3.

Le testimonianze: era assolutamente sereno

“Ho sentito mio padre sereno, come sempre. La sua dolcezza e la sua premura nei miei confronti era quella di sempre. La stessa premura e le stesse attenzioni che usava con la famiglia”. Questo, in sintesi, il pensiero con cui la figlia maggiore di Salvatore Piccolo avrebbe  ricostruito l’ultima telefonata con il padre. La ragazza aveva chiamato il padre alle 13e45 per chiedere un passaggio verso. Una telefonata affettuosa il tono non era quello di un uomo in fuga o di colui che si sente in pericolo.  Uno stato d’animo sereno, quello dell’ ex sindaco Salvatore Piccolo, che trova conferma anche nella testimonianza del consigliere comunale Vitaliano Ferrara che parla, al telefono, con Piccolo nella mattina di lunedì: “abbiamo discusso sulla preparazione di un documento politico; ho parlato con l’amico di sempre che ho sentito sereno e tranquillo come sempre”. Una serenità e un normalità che avrebbe riscontrato anche un suo cliente – un imprenditore dell’Agro Caleno, l’ultimo a sentirlo al telefono – al quale l’avvocato Piccolo da  conferma di un appuntamento fissato appena un’ora più tardi.
Il cugino, l’assessore Salvatore Piccolo, omonimo dello scomparso, anche lui avvocato, lancia l’appello: “se qualcuno avesse notizie si faccia vivo, ogni elemento può essere importante”. Poi l’assessore fa chiarezza: “Si ricorrono in paese una ridda di voci, sempre infondate che vanno smorzate sul nascere, soprattutto se più che voci sono pettegolezzi. L´unica cosa certa è che mio cugino è scomparso, e che tutta la sua famiglia e quelli che lo conoscevano sono in ansia per la mancanza di notizie. Invito, quindi, chiunque avesse notizie ulteriori  – ha concluso l’assessore Piccolo-  a contattarci”.

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