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SANT’ANGELO D’ALIFE – Violazioni edilizie, ancora a giudizio l’uomo che riprodusse il castello medievale

SANT’ANGELO D’ALIFE. Imprenditore finisce a giudizio con l’accusa di abusi edilizi. Il processo a carico di Giuseppe D’Achille – residente ad Isernia – slitta al 26 aprile 2012. Ieri mattina si sarebbe dovuta tenere la prima udienza presso il palazzo di giustizia pedemontano davanti al magistrato togato, dott. Sergio Enea. L’imputato è chiamato a rispondere in ordine a presunte violazioni in materia di costruzioni connesse alla realizzazione di un vero e proprio castello in località San Nicola. Una vicenda che ebbe a suscitare clamore in tutto il comprensorio matesino tenuto conto dell’imponente e suggestiva struttura edificata nel cuore del Parco. Un tentativo di riprodurre l’antico maniero di Rupecanina riuscito in pieno. Peccato solo che l’uomo realizzò il castello senza alcun titolo concessorio.

L’accusa

Secondo la Procura sammaritana, Giuseppe D’Achille, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, procedeva alla realizzazione di variazioni di destinazioni d’uso, con esecuzione di opere, ove al posto di depositi, stalle e locali di conservazione di prodotti agricoli si riscontrano ambienti abitati. L’imputato costruiva anche un muro di sostegno e di recinsione, una piscina e ricavava un ulteriore vano interno da destinare a bagno su cui veniva sovrapposto un primo piano di uguali dimensioni e un balcone esterno, nonché due torri anteriori di forma circolare unite da un ingresso e un’altra torre posteriore ove si era in procinto di realizzare una scala per l’accesso al piano superiore. Un vero e proprio castello. D’Achille – sempre secondo i pubblici ministeri – edificava tali strutture in cemento armato in assenza di un progetto esecutivo, di denuncia dei lavori dello Sportello Unico dell’Edilizia e senza la direzione da parte di un tecnico competente. Il tutto posto in essere in zona sottoposta a vincolo sismico.

Fatti del 2009

Fatto accertato il 16 aprile 2009 in contrada San Nicola a seguito di un’azione congiunta effettuata dalla polizia municipale santangiolese e dai carabinieri della stazione di Alife. Nel procedimento, il Comune di Sant’Angelo d’Alife e la Regione Campania risultano persone offese. Francesco Mantovani

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