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foto di repertorio

SESTO CAMPANO – Lupa uccisa a fucilate, la Forestale bracca il colpevole

SESTO CAMPANO –  La carcassa della lupa venne rinvenuta in territorio di Conca Casale il 25 gennaio scorso. Già da una prima ispezione il veterinario dell’Asrem non ebbe dubbi: la morte era sopravvenuta in conseguenza delle ferite prodotte da un’arma da fuoco, con ogni probabilità un fucile da caccia. Da tale certezza è partita una meticolosa indagine condotta dagli agenti del Corpo Forestale di Venafro, i quali, in attesa di ricevere i referti definitivi dell’Istituto Zooprofilattico di Isernia, si stanno dando una gran da fare per risalire all’identità dello sconsiderato che ha deliberatamente ferito a morte la lupa. Le indagini procedono nel riserbo assoluto, ma tra Venafro e Conca Casale si vocifera di alcuni cacciatori della zona messi “sotto torchio” dagli uomini della Forestale. Per adesso si tratta solo di sospetti, ma dalle analisi in corso non è da escludere che gli inquirenti riescano a risalire all’arma e al tipo di cartucce utilizzate. In altri termini l’autore del grave atto di bracconaggio potrebbe essere presto chiamato a rispondere delle sue azioni. Intanto ancora non è chiaro se la lupa sia stata colpita a morte nel territorio di Conca Casale, oppure sul versante venafrano della montagna che separa i due comuni e sia riuscita a trascinarsi per qualche chilometro prima di accasciarsi al suolo priva di vita. Appare invece evidente che il bracconiere abbia fatto fuoco con un fucile da caccia calibro 12 caricato a pallettoni. Il lupo è specie protetta ed il responsabile del crudele gesto adesso rischia grosso: il sequestro del fucile, il ritiro del porto d’arma e l’arresto, tramutabile in una pesante pena pecuniaria. (a.b.)

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