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CASERTA – I casertani non saranno mai berlinesi

CASERTA – (di Nando Silvestri) – Giovani e adulti berlinesi sono solitamente molto attenti, specie negli ultimi tempi,  alle trasformazioni che investono la propria città, della quale vanno giustamente fieri in tutto il mondo. In particolare sono molto avvezzi a custodire l’integrità delle spiagge e delle strutture ludico ricettive attigue al poderoso fiume che attraversa la capitale tedesca, lo Spree. Lungo di esse si snodano centri ricreativi, palchi attrezzati per giovani musicisti, centri culturali, parchi giochi, centri polisportivi, locali e spiagge dove riunirsi al riparo dalla calura e prendere la flebile tintarella estiva del luogo. Ultimamente gli attivi berlinesi stanno insorgendo e manifestando, anche attraverso espressioni spettacolari molto plateali, contro un piano edilizio che intende costruire centri residenziali e direzionali proprio lungo le sponde del notevole fiume cittadino. Un segno questo che amano la propria città e la difendono dalle potenziali incursioni speculative, almeno finchè possono. Come ho più volte affermato sui giornali cartacei e online, gran parte della popolazione di Casolla di Caserta vive invece in uno stato di degrado e di abbandono abissale, caratterizzato dalle invasioni di sterpaglie, spazzatura, acque pluviali, fango, detriti e chi più ne ha più ne metta, soprattutto in prossimità delle abitazioni ubicate a via Montanara, dove la stessa sopravvivenza è a rischio per via dell’assenza del sistema fognario, delle ricorrenti alluvioni e dei cavi elettrici cadenti. Taluni abitanti di Casolla, in special modo l’architetto Domenico Rossi, persona sensibile alle involuzioni e alle problematiche del territorio, mi chiedono di comunicare questo avanzato stato di disagio e profondo malessere ai media locali con l’ausilio di immagini catturate premurosamente dal proprio smartphone. Sono ben lieto di palesare ancora una volta, grazie alle redazioni che mi ascoltano, il pattume che invade la storica frazione di Caserta, che altro non è che la cartina al tornasole  di quello ben più maleodorante e inquietante dell’amministrazione che ammanta insidiosamente la città. Mi domando però perché mai gli abitanti delle frazioni casertane non riescano ad emulare i berlinesi, assumendo in prima persona la difesa del proprio territorio per il quale versano balzelli e onerose gabelle, prima ancora di affidarsi ai media. Essi dovrebbero ricordare che quando il sindaco Del Gaudio e i suoi impomatati sponsor politici invasero con proclami purulenti le frazioni di Casolla e Puccianiello, gli abitanti locali li hanno accolsero come degli aspiranti salvatori con teglie di dolci, frittelle ed applausi scroscianti, come se non li avessero conosciuti abbastanza durante i decenni di governo comunale. Eppure erano sempre loro, cloni contraffatti delle loro stesse  fotocopie: volti triti e ritriti di un noioso dejà vu. L’unica voce del Centro Destra (per la verità più vicina ad orientamenti di matrice nazional popolare) contraria alla stomachevole melassa  amministrativa che ci dobbiamo sorbire anche grazie agli abitanti di Casolla che l’hanno votata, fu quella del sottoscritto. Difatti, lo scrivente  fu l’unico candidato del Centro Destra ad avere il ritegno di dichiarare pubblicamente il personale scetticismo  e il sovrano disprezzo verso siffatti pastrocchi sui propri manifesti elettorali affissi ovunque. Questi ultimi campeggiavano anche a Casolla, esclusivamente e vistosamente epurati dalla ossianica voce “ con Pio Del Gaudio Sindaco”, che già tuonava come una minaccia alla civiltà delle frazioni e alla loro incolumità. Tutto quel che posso suggerire ai cittadini di Casolla, costretti loro malgrado a convivere con una giungla di scorie, pericoli ed erbacce, è di ricorrere alle Forze dell’Ordine, come ha fatto il sottoscritto due volte pochi mesi or sono per rivendicare il diritto alla salute e all’integrità territoriale del proprio domicilio. La legge ravvisa nella figura del sindaco quella di Ufficiale di Governo avente la responsabilità e il compito di tutelare la vivibilità cittadina: ricordarlo ai manovratori di palazzo Castropignano non può fare che bene alla comunità intera. Spendere ulteriori parole a proposito della sciatteria dell’amministrazione Del Gaudio e della sua distanza siderale dalle problematiche delle frazioni, sarebbe un inutile dispendio di risorse come  del resto l’accattonaggio dei voti nei tempi di fermento elettorale. Chi vuole una città meno pacchiana, meno ancorata alle apparenze di “Settembre al Borgo” e più vivibile può scegliere di ribellarsi rinnegando il turpe vizio della rassegnazione e le deleghe epistolari, altrimenti rinunci pure a lamentele e inutili piagnistei.

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