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Bellona – Perseguita, picchia e minaccia di morte una sua nipote, arrestata 67enne. Nel 1980 sgozzò un medico di Capua

Bellona – I carabinieri della stazione di Vitulazio, competenti per territorio, hanno eseguito, pochi minuti fa, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di una donna di Bellona. E’ accusata di violenze e ripetute minacce di morte contro una sua nipote la cui unica colpa sembra essere stata quella di accudire il nonno (padre dell’arrestata). Agnese Di Giovannatonia – 67 anni di Bellona –  perseguitava dallo scorso mese di agosto una sua nipote; non voleva che il padre stesse con la ragazza che lo accudiva. Più volte si sarebbe presentata sotto l’abitazione della vittima impugnando una roncola e minacciando una strage. Per questa ragione è accusata anche di violenza e minaccia a mano armato nei confronti del nucleo familiare della nipote per la gestione del padre (nonno della vittima). Più volte, nel corso di questi mesi, sono intervenuti i carabinieri della stazione di Vitulazio, guidati dal maresciallo Iannarella, per allontanare la donna e per raccogliere le denunce della vittima. Dopo l’arresto Di Giovannatonia è stata trasferita presso il carcere femminile di Pozzuoli
Nel 1980  sgozzò un medico a Capua
Agnese Di Giovannatonia – uccise un medico dell’ospedale di Capua. Lo attese sotto la struttura sanitaria capuana e mentre il professionista – Russo – entrava in macchina, la donna si avvicinò e lo uccise tagliandogli la gola. Fu un delitto per molti aspetti inspiegabile che nemmeno l’assassina riuscì a chiarire completamente. Durante il processo emerse una infatuazione della donna verso il medico che fu punito per non aver ricambiato.
L’arresto del 2014
Pochi anni fa Agnese Di Giovannantonia venne arrestata – sempre dai carabinieri della stazione di Vitulazio, guidati dal maresciallo Iannarella – per atti  persecutori e minacce verso un uomo di Vitulazio di cui la donna si era invaghita. Il rifiuto dell’uomo scatenò la rabbia della donna e le successive denunce dell’uomo che condussero all’arresto di Agnese.

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