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RIARDO – Le api? Per il Fai mangiano semi

RIARDO – A Riardo le api mangiano i semi. Si quell’insetto straordinario che in ogni altra parte del mondo vola di fiore in fiore permettendo l’impollinazione e producendo poi il miele, a Riardo invece, mangiano semi. Si, ma solo nell’oasi “incontaminata” di Ferrarrrelle.  La “scoperta” sembra essere confermata dal FAI (Fondo Ambiente Italia) che nel paese delle acque minerali gestisce – ed anche questo sembra essere un caso unico in Italia –  un’oasi ricevendo per questo una ricca contropartita da parte di Ferrarelle.
La “scoperta” del Fai è stata “certificata” – nero su bianco – attraverso un comunicato stampa: “….e le api, che in questi luoghi non corrono rischi di cibarsi di semi conciati, letali per questi piccoli insetti”.
Questo il passaggio che fa ”chiarezza” – finalmente – sulla dieta delle api.
Forse, questo passaggio rende chiara l’idea perchè  quella di Ferrarelle  è l’unica oasi Fai. Il “miracolo” delle  api potrà essere “constatato” nella XXI Giornata FAI di Primavera quando ci sarà la prima apertura della Masseria delle Sorgenti a Riardo, Oasi FAI Ferrarelle.  Sarà possibile visitarla sabato 23 e Domenica 24, dalle ore 10.00  alle ore 17.00. Sarà anche possibile pranzare alla Masseria con piatti tradizionali, max 40 persone.
Sabato 23 dalle ore 10 alle ore 14 è possibile visitare anche le linee di imbottigliamento dell’acqua effervescente naturale Ferrarelle. La Masserie elle Sorgenti Ferrarelle, azienda agricola del Gruppo Ferrarelle nata a gennaio del 2011, è situata all’interno del Parco Fonti Ferrarelle a Riardo, nel cuore dell’alto casertano. Ha un’estensione di 145 ettari di terreno ricco di sali minerali, di cui 88 destinati alle coltivazioni biologiche.  L’azienda agricola Masseria delle Sorgenti ha la sua dimora all’interno della Masseria Mozzi le cui origini si perdono nella storia fin dal Medio Evo. Le terre, a quel tempo possedimenti agricoli dei Monaci benedettini dell’Abbazia della Ferrara, erano meta del soggiorno estivo dei monaci, che qui vi trovavano frescura nei mesi più caldi e un terreno particolarmente fertile e ricco di sali minerali per l’agricoltura. Sono proprio i monaci a dare il nome  “Le Ferrarelle” a quei luoghi disseminati di fonti d’acqua di origine vulcanica. Oggi la Masseria Mozzi è tornata al suo antico splendore, grazie ad un attento e accurato restauro conservativo diretto dal FAI, ed è diventata il punto di ristoro e di accoglienza della Masseria delle Sorgenti. Per continuare a garantire l’incontaminatezza di questi luoghi e non interferire con le falde acquifere sottostanti, Masseria delle Sorgenti ha selezionato solo colture gestibili con l’acqua, come gli ulivi, alberi dalla fibra molto forte, che non necessitano di concimazione o pesticidi, le cui radici danno consistenza e compattezza al terreno, e le api, che in questi luoghi non corrono rischi di cibarsi di semi conciati, letali per questi piccoli insetti.

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