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GRAZZANISE – Preparavano attentati contro i carabinieri, arrestati in 17

GRAZZANISE – All’alba di oggi i Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere hahno eseguito in provincia di Caserta una vasta operazione finalizzata a disarticolare una consorteria criminale affiliata alla fazione “Schìavone/Zagaria”, appartenente al clan camorristico dei casalesi, operante nei Comuni di Grazzanise e Santa Maria La Fossa. L’attività d’indagine, condotta dai militari della Stazione di Grazzanise coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia, ha portato all’esecuzione di 17. ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone, gravemente indiziate di partecipare ad un’organizzazione per delinquere di stampo mafioso deaita stabilmente alle estorsioni con le modalità del metodo mafioso ed alla detenzione di armi finalizzata ad agevolare il clan dei casalesi. Nell’ambito delle attività investigative svolte, e già oggetto di precedente provvedimento, era emerso che il gruppo criminale nell’agosto del 2009 aveva organizzato un attentato dinamitardo nei confronti del Comando Stazione Carabinieri di Grazzanise e della Compagnia di Santa Maria Capua Vetcrc, quale ritorsione per la pressione investigativa esercitata nei confronti dei gruppi camorristi locali. Il piano doveva prevedere l’esplosione di due bombe nei pressi delle citate caserme, in conseguenza delle operazioni di repressione che avevano condotto all’esecuzione di ventuno provvedimenti di fermo nei confronti del Clan Amato operante nel Comune del Santa Maria Capua Vetere e di nove ordinanze di carcerazione eseguite dai CC di Grazzanise nei confronti di esponenti facenti parte del gruppo di Cacciapjoti Alfonso, all’epoca capozona dei casalesi, nell’ambito dell’operazione nota coi il nome di “Cento Passi”. Tale insano gesto fu sventato grazie alla collaborazione con la giustizia di persona vicina ad uno dei soggetti che aveva avuto l’incarico di compiere Piatto criminale. Solo tramite un imponente servizio di vigilanza ed alle attività tecniche di intercettazione, si riuscì a scongiurare l’attentato che era stato organizzato. Nel corso dell’attività investigativa furono sequestrate armi e munizionamento da guerra illegalmente detenute da uno dei destinatari odierni del provvedimento cautelare ed in quella circostanza furono rinvenuti anche quattro ordigni artigianali. L’attività investigativa, in prosieguo, ha permesso di far luce su numerosi episodi estorsivi nei confronti di imprenditori e commercianti   avvenuti nei Comuni dì Grazzanise e Santa Maria La Fossa ad opera dei nuovi referenti di zona del clan. In particolare è emersa in maniera cristallina l’illecita abitudine di richiesta estensiva per alimentare le casse del clan da pagare in prossimità di Pasqua, Natale e Ferragosto, (ratei dai mille euro fino a cinque mila euro in base alla capacità produtiva dell’attività commerciale).  Gli accertamenti hanno permesso di acclarare la consumazione di 27 estorsioni p ;r le quali in ben dieci occasioni gli inquirenti hanno trovato successivamente la collaborazione delle vittime che hanno confessato di essere vessate da referenti del clan in determinati periodi dell’anno. A riscontro del fatto che l’attività estorsiva era fiorente e costituiva la principale fonte di alimentazione delle fila del clan, in data 13 agosto 2012 i militari traevano in arresto, su esecuzione di un decreto di ferma del P.M., Del Villano Romolo, per estorsione a danno di un imprenditore agricolo. Il gruppo criminale aveva la disponibilità di un corposo numero di armi, alcune delle quali rinvenute in Cancello ed Arnone presso l’abitazione in uso a IANUAPvlO Alfonso, fratello di Ianuario Biagio, attualmente ritenuto referente di zona di quel centro del clan dei casalesi. Le indagini sono state compiute attraverso intercettazioni telefoniche ed interrogatori di collaboratori di giustizia alcuni dei quali recentemente hanno iniziato a collaborare dopo i primi arresti compiuti sul territorio. Nell’ambito dell’operazione è stato eseguito anche un decreto di sequestro preventivo avente ad oggetto una sala scommesse gestita da un prestanome del citato Cacciapuoti.

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