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CASERTA – L’IMU è illegittima e va rimborsata. E’ vero? O solo una favola?

CASERTA – L’IMU è illegittima e va rimborsata. E’ vero? O solo una favola? L’IMU è illegittima e va rimborsata. La notizia sta rimbalzando sui social network, siti internet, sollecitando il generale interesse dei cittadini. All’Unione Consumatori sono pervenute numerosissime telefonate o personalmente tante persone sono venute in sede per chiedere il rilascio dei moduli di rimborso dell’IMU. Vista la confusione che si sta palesando, riteniamo di fare chiarezza sull’argomento, poiché si tratta di una procedura un po’ più complessa di quanto in giro si voglia far credere, ad evitare che i soliti furbi possano approfittare della buona fede dei cittadini. L’IMU non è stata affatto dichiarata illegittima dall’UE, ma soltanto iniqua. La Commissione Europea nel Rapporto sull’Occupazione e Sviluppi Sociali dell’anno 2012, ha definito “l’IMU una imposta sugli immobili che resta una patrimoniale permanente e viola i principi di equità sociale, per cui deve essere modificata per renderla più equa e conferirle un effetto redistributivo e progressivo altrimenti si rischierebbe di creare soltanto una maggiore povertà”. Peraltro, la tassa aumenta maggiormente quando le casse dello Stato sono vuote e non tiene conto, né della diminuzione dei valori immobiliari, né delle effettive capacità economiche dei proprietari. Innanzi tutto va evidenziato che per presentare la richiesta di rimborso non bisogna pagare nessuna “iscrizione” o versare alcun “contributo”. Diffidare, quindi, da chiunque tenti di avvalersi di tale iniziativa per fare proselitismo o solo per acquisire clienti. Però, non è sufficiente inoltrare semplicemente la richiesta (molti cittadini, infatti, hanno riferito di aver ricevuto solo tale informazione) ma bisogna seguire una procedura ben precisa. E’ necessario presentare al Comune, entro e non oltre il prossimo  28 febbraio, una istanza di rimborso dell’IMU versata nel corso dell’anno 2012 (il modello può essere scaricato anche da Internet) corredata dalla copia delle ricevute dei versamenti eseguiti. Se dopo 90 giorni il Comune non provvede alla restituzione degli importi versati (sicuramente così sarà) o nel caso di mancata risposta (silenzio-diniego), bisogna presentare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale, allegando copia della istanza presentata e dei versamenti effettuati ed anticipando le spese processuali (contributo unificato, spese di notifica, ecc.). Il ricorso, oltre alle motivazioni, deve contenere, in via preliminare, anche la remissione degli atti alla Corte Costituzionale per la decisione e la Corte, a sua volta, dovrebbe pronunciarsi nel merito, sperando nell’accoglimento del ricorso. Ma è bene evidenziare che la Commissione Tributaria potrebbe anche ritenere che non sussistano i presupposti per la remissione degli atti alla Consulta, decidendo direttamente il merito del ricorso.

Ad ogni buon conto, una volta rimessi agli atti alla Corte Costituzionale e questa dovesse ritenere incostituzionale l’IMU, anche se solo in parte, tutti i cittadini potrebbero richiedere ed ottenere il rimborso.

Certamente sarebbe una grandissima vittoria per i  cittadini se la Corte Costituzionale dovesse dichiarare l’illegittimità dell’IMU, almeno per quanto riguarda l’aspetto della iniquità, ma è pur vero che se le richieste dei cittadini dovessero essere accolte, l’Erario sarebbe obbligato a restituire ben 24 miliardi di euro già incassati, che peserebbe come un enorme macigno sulle casse dello Stato.

Potranno valere le motivazioni dei cittadini o la ragione dell’economia di Stato? E’ ovvio, che come associazione di tutela dei diritti dei cittadini l’auspicio è che la Corte possa accogliere in pieno le motivazioni dei cittadini o, almeno, renderla più equa.

(UNIONE CONSUMATORI CASERTA – Il Segretario nazionale  Dott. Fortunato Giaquinto)

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