RIARDO – Il sindaco Nicola D’Ovidio non parla, non ha sfruttato l’occasione dell’interrogatorio di garanzia per cercare chiarire la propria posizione, per tentare di allontanare le accuse nei suoi confronti. Ha preferito fare scena muta davanti al giudice. Si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del giudice e dei magistrati il sindaco di Riardo Nicola D’Ovidio, da 48 ore rinchiuso nel carcere di Benevento nell’ambito dell’inchiesta ‘The Queen’ che ha portato all’arresto di 69 persone per corruzione e turbativa d’asta. D’Ovidio (che è stato sospeso dal prefetto), difeso dagli avvocati Giovanni Cantelli e Vincenzo Gallo, ha scelto la strada del silenzio in attesa del ricorso al tribunale del Riesame che i suoi legali stanno già preparando. D’Ovidio deve rispondere sia della gara pilotata, nella sua qualità di membro della commissione, per la Casa dello Studente di Aversa, sia di corruzione per le tangenti promesse per gli appalti banditi dal Comune di Riardo per quel che concerne gli impianti sportivi, il Castello Medievale ed il progetto ‘La Terra delle Acque’. Secondo l’accusa Mario Martinelli avrebbe promesso al sindaco 30mila euro solo per l’appalto del castello ed altri 9mila per quelli dell’impianto sportivo. Ciò, in sostanza, significa, che per i prossimi quindici giorni circa, D’Ovidio resterà in carcere.
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