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VAIRANO PATENORA – LOTTIZZAZIONE LIMATELLE, INDAGATI SINDACO E TECNICO COMUNALE

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VAIRANO PATENORA – Lottizzazione Limatelle, la Procura della Repubblica vorrebbe vederci chiaro nell’intera vicenda. Gli investigatori vogliono capire la fondatezza di alcune dettagliate denunce che sono giunte nel palazzo della Procura di Santa Maria Capua Vetere. L’attuale sindaco di Vairano Patenora, Bartolomeo Cantelmo e il tecnico comunale, Ernesto Natale, sarebbero iscritti nel registro degli indagati, insieme ad altre persone coinvolte nella questione. Probabilmente si tratta di un atto dovuto, da parte del Procuratore, per fare luce sulla vicenda. Secondo l’accusa formulata nelle denunce – in estrema sintesi – in località Limatelle si sarebbe “consumata” una lottizzazione abusiva di cui è proprietario lottizzante l’attuale Sindaco Cantelmo. Il piano è stato approvato con delibera di Consiglio comunale n. 58 del 9 dicembre 1993 ed ha ottenuto il controllo di conformità, ai sensi dell’art. 6 della L.R. 20/3/1982 n. 14, con deliberazione di Giunta provinciale n. 398 del 30 marzo 1994. Il piano di Lottizzazione non è stato mai prorogato, né poteva esserlo – secondo l’accusa – sulla base del disposto degli artt. 16 e 17 della legge 17 agosto 1942 n. 1150. Secondo le norme – art. 16, co. 5, L. 17/8/1942 n. 1150 – doveva essere attuato entro il termine massimo di 10 anni decorrente dal 30 marzo 1994 e, quindi, entro il 30 marzo 2004. L’unico titolo edilizio emesso dal responsabile UTC: il permesso di costruire n. 4 del 2005 in favore di Bartolomeo Cantelmo per la costruzione della sola opera realizzata (il capannone commerciale laddove è allocato un ipermercato) veniva rilasciato solo nel 2005, ossia a Piano di lottizzazione e convenzione già scaduti. Successivamente – l’accusa sostiene con la complicità del responsabile UTC dell’Ente e dei tecnici di parte – i lottizzanti sono andati avanti con illegittimi atti amministrativi – delibere di giunta municipale (n. 23 del 12/2/2007; n. 132 del 1°/8/2008; n. 201 del 30/12/2008) e richieste di proroga e stipula di nuove convenzioni sottoscritte senza il necessario presupposto di validità del Pianos stesso, divenuto inefficace, e senza il rispetto di quanto prescritto dal citato art. 28 della legge 1150/42 che richiede la stipula con atto pubblico e trascrizione – fino al 9 settembre 2014 quando il Sindaco in persona ha presentato un’ulteriore richiesta di proroga della convenzione ai sensi dell’art. 30-bis del D.L. n. 98/2013 (“decreto del fare”). Secondo il denunciante non sono state realizzati impianti di depurazione adeguati, per cui detti impianti produttivi fino a settembre 2014 hanno sversato in un rio demaniale (Rio Maltempo) i loro reflui industriali senza un preventivo trattamento di depurazione. Solo a settembre 2014, a seguito delle mie denunce, il Sindaco Cantelmo ha provveduto ad installare un impianto di depurazione tuttavia senza la preventiva autorizzazione, così come prescritto dall’art. 124, co. 1. Inoltre ci sarebbero cambi di destinazione d’uso dei locali, ritenuti illegittimi.  Queste, in sostanza, le principali accuse sulle quali la Procura della Repubblica sta lavorando per fare chiarezza.

 

 

 

 

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2 commenti

  1. Noto che i Martone (padre e figlio) sul loro sito si commentano e si autoreferenziano a vicenda facendo a gara per difendere il sindaco e le sorti di questa amministrazione come i loro più fedeli sostenitori, asserendo (il figlio) che il sindaco è tranquillo e non ne sa nulla del procedimento penale e (il padre) che l’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto.
    Mi commuovono entrambi per questa sconfinata solidarietà che danno al sindaco Cantelmo per dei fatti tanto gravi quanto incontestabili, come può essere una lottizzazione abusiva. Neanche gli esponenti della maggioranza si son dati tanto da fare per difendere il primo cittadino che, sebbene innocente fino a prova contraria, politicamente parlando, in condizioni di normale funzionamento di una democrazia, avrebbe dovuto rappresentare oggetto di attacco da parte di un’opposizione che si rispetti.
    Ma poiché ormai i ruoli sono confusi e forse il vero sindaco è proprio Martone senior, non c’è da meravigliarsi affatto di questa difesa a spada tratta di Cantelmo ed il tentare a tutti i costi di sminuire la vicenda quasi a volerla considerare come un’infrazione al codice della strada anziché un grave reato urbanistico con una ulteriore serie di reati ambientali in concorso con altri funzionari pubblici.
    Semplicemente pazzesco.

  2. Effettivamente sono patetici e nello stesso tempo sconcertano questi due figuri, padre e figlio.