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Cellole – Case abusive, ordini del tribunale e soliti “giullari”. I giudici ordinano, Compasso esegue (soltanto)

Cellole (di Maria Palma Ceraldi)  – La Sindaca Compasso esulta per l’abbattimento di un immobile disposto dalla procura della Repubblica.  “Tolleranza zero” dichiara la Sindaca Cristina Compasso in un suo post su fb, per l’abbattimento di un immobile dell’area pantano su disposizione del Tribunale, dove l’ordinanza del caposettore Petrella è solo frutto del passaggio in giudicato, dopo decenni di giudizi, su una sentenza penale di abusivismo edilizio, emessa dall’allora Tribunale Monocratico di Carinola, quindi un atto non suo. Ma ad esultare ieri per questo provvedimento sono stati anche alcuni giullari sessani senza aver  compreso, probabilmente  cosa significa esecuzione di una sentenza irrevocabile. Lo scempio dell’abusivismo edilizio in località pantano è un problema che non si risolve con l’abbattimento di una sola baracca. Anche in passato i precedenti sindaci di Cellole hanno dovuto abbattere una, due o al massimo tre baracche a seguito di sentenze imposte dalla Procura della Repubblica, senza risolvere il problema. Stiamo parlando di una vera e propria città abusiva  con quasi 1500 abitazioni, senza alcuna opera di urbanizzazione. Mancano fogne, illuminazioni, acqua. La maggior parte hanno allacci abusivi. Parliamo della zona del pantano sotto la giurisdizione di Cellole. Il fenomeno nella zona di Baia Domizia zona Sessa Aurunca è marginale nell’unità di meno di dieci abitazioni, poiché, due decenni fa a procedere con gli abbattimenti fu l’allora vice sindaco di Elio Meschinelli, Gennaro Oliviero.

 

 

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