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TEANO – Finanziamenti persi e impiegati in letargo, Di Benedetto denuncia tutto alla Corte dei Conti: ecco le ragioni

TEANO – Finanzimenti persi e impiegati in letargo, la giunta chiede alla Corte di Conti di puniere il dirigente Fulvio Russo. Sarebbe tutta colpa sua, secondo la giunta municipal, guiidata dal sindaco Nicola Di Benedetto, la Perdita di un finanziamento ottenuto per il museo e il teatro romano. Con la delibera numero 214 dello scorso sette novembre, il governo teanese   si rivolge alla Corte dei Conti per ottenere giustizia contro il responsabile del procedimento con il quale si volevano attuare  significative azioni di promozione e valorizzazione collegate alle azioni di restauro e recupero dei siti di interesse storico, artistico, architettonico e archeologico del paese. Il 16/05/2014, Russo comunica “l’inopportunità di procedere all’affidamento delle opere per l’impossibilità di realizzare le opere progettate nel termine fissato dalla Regione. Intanto i progettisti incaricati dal Comune hanno notificato al Comune di Teano il ricorso per decreto di ingiunzione per il pagamento delle proprie spettanze professionali indicate nella convenzione sottoscritta. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha accolto, con propria ordinanza del 03/11/2015, la richiesta di provvisoria esecuzione del predetto decreto ingiuntivo. Il Consiglio Comunale ha conseguentemente riconosciuto il debito fuori bilancio generato dalla predetta decisione del Tribunale, con la deliberazione n.39 assunta il giorno 02/08/2016. Dopo la revoca del finanziamento, comunicata il 30/07/2015, il Sindaco ha richiesto agli uffici competenti, con propria nota prot. n.337 del 21/09/2015, l’attivazione di tutti i procedimenti consentiti dalle norme generali e contrattuali per la tutela degli interessi collettivi e generali evidentemente lesi, procedendo alla contestazione delle responsabilità disciplinari e amministrativo-contabili in capo al Responsabile Unico del Procedimento. Le finalità di un esposto alla Corte dei Conti sono quelle di “… mettere al corrente la Corte dei conti su presunte irregolarità nella gestione del denaro o del patrimonio pubblico, alfine di attivare la competente Procura Regionale per i necessari accertamenti sui fatti fino ad un’eventuale citazione in giudizio dei presunti responsabili, allo scopo di chiamarli al risarcimento del danno …”.
In conclusione il sindaco ritiene che “la lettura degli atti dimostri il grave danno subito dall’Ente e che un’attenta, legittima,propositiva, dinamica e intelligente conduzione delle attività da parte del R.U.P. avrebbe potuto permettere di raggiungere il risultato amministrativo fissato legittimamente dall’Amministrazione e avrebbe evitato di esporla ad un impopolare insuccesso programmatico. Di Benedetto sottolinea che ogni tentativo fatto per permettere la concreta attivazione di tutte le forme di tutela dell’Amministrazione a disposizione della struttura amministrativa gestionale dell’Ente, pur trascinandosi per più di un anno, sono miseramente fallite, sia per la superficialità di analisi fattuale e normativa che per l’inerzia mostrata da parte dei soggetti coinvolti. Infine Di Benedetto  sottolinea  la gravità delle cose accadute e il terrificante esito che ne è scaturito che di fatto potrebbe disarmare permanentemente l’Amministrazione di fronte al riverificarsi di fatti similari, allorché il sistema interno di salvaguardia dei legittimi obiettivi fissati dagli Organi elettivi è disinnescato, superficiale, autoprotettiva, autoreferenziale o dormiente”.

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