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SAN FELICE A CANCELLO / MADDALONI – Truffa sul peso dei rifiuti, nuovo arresto per De Lucia e Basilicata

SAN FELICE A CANCELLO / MADDALONI  – Truffa sul peso dei rifiuti, nuovo arresto per De Lucia e BasilicataNel corso della mattina odierna, i Carabinieri del Comando Compagnia di Maddaloni, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (CE), nell’ambito dell’indagine che in data 30.09.2016 ha portato all’arresto di 21 persone, tra cui il sindaco di San Felice a Cancello, amministratori comunali e imprenditori, ha notificato un’altra ordinanza di custodia cautelare, emessa dall’ufficio del g.i.p., a carico di:

  • De Lucia Clemente, nato a Maddaloni (CE) il 09.1978, consigliere comunale con mansioni di responsabile cantiere della raccolta rifiuti;
  • Balsamo Massimo, nato a Torre del Greco (NA) H 24.02.1971, titolare ditta trasferenza e smaltimento rifiuti;
  • Basilicata Antonio, nato a San Felice a Cancello (CE) il 11.1964, dirigente – responsabile del settore rifiuti del comune;

Tutti ancora in regime di detenzione carceraria. Nell’ambito dello stesso procedimento penale, grazie ai successivi sviluppi investigativi, sono stati acquisiti ulteriori elementi probatori in ordine alla fattispecie della truffa con la pesa dei rifiuti, contestando anche il delitto di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale.  Nello specifico è stato accertato come gli indagati in questione, mediante condotte omissive e commissive, abbiano consentito l’alterazione del dato relativo al peso dei rifiuti raccolti e trasportati presso la ditta Balsamo di Torre annunziata (NA) nel periodo 2014-2015, attestando,  anche  sui  mandati  di   pagamento   emessi   dall’ente   locale   a   favore dell ‘imprenditore, un quantitativo in eccesso rispetto alla capacità legale del mezzo utilizzato, in alcuni casi addirittura superiore alla capacità potenziale massima. Di importante rilevanza probatoria si sono rilevate le dichiarazioni rese durante gli interrogatori di garanzia e quelle degli autisti degli autocompattatori. È stata inoltre delineata in maniera evidente le responsabilità penale m capo ai due amministratori comunali entrambi a conoscenza del metodo truffaldino che, in funzione dell’incarico ricoperto, avrebbero dovuto effettuare un controllo idoneo a garantire  la correttezza amministrativa, dell’efficienza e dei risultati della gestione, così come previsto dal testo unico degli enti locali. Ai destinatari del provvedimento, espletate le formalità di rito, veniva  confermata la custodia cautelare in carcere.

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