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TEANO – Omicidio Mollicone, il 4 luglio il prelievo del dna per gli indagati

teano. Presto la verità sull’omicidio di Serena Mollicone, fissata la data per il prelievo del dna agli indagati. Sarà piena estate quando, gli indagati per l’omicidio di Serena Mollicone la studentessa di Arce uccisa 12 anni fa, si dovranno sottoporre al prelievo del dna.  Il quattro luglio, alle 9.30, ai cinque indagati, l’ex maresciallo dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, il figlio Marco, la moglie Maria, l’ex fidanzato di Serena, Michele Fioretti e sua madre, Rosina Partigianoni, verranno prelevati elementi per ricavarne dna e per le impronte dattiloscopiche.  La procura ha chiesto e ottenuto in questi giorni altri sei mesi di tempo per svolgere le indagini. Tutti gli esami si svolgeranno presso la Criminal Pool di Roma.
Sarebbe di  una donna l’impronta digitale lasciata sul nastro adesivo utilizzato per fissare il sacchetto di plasdtica sulla testa della povera Serena Mollicone. L’indiscrezione è trapelata nei giorni scorsi e secondo al cune voci sarebbe fondata su dati certi. Se ci sarà la conferma a questa indiscrezione, allora, potrebbe essere stata anche una donna a partecipare al delitto della 18enne di Arce. Magari la donna sarebbe intervenuta in un secondo momento, durante l’occultamento del cadavere. Il professor Novelli dell’Università di Tor Vergata  si Roma, ha individuato e potuto definire due Dna. Uno lasciato  su una gamba della vittima, l’altro sulla maglietta. Si tratterebbe, secondo alcune indiscrezioni, di Dna maschili. L’impronta digitale, invece, sarebbe quella lasciata sul nastro adesivo utilizzato per fissare il sacchetto di plastica sulla testa della giovane. Delle sei persone indagate solo una, finora, ha accolto la richiesta della Procura sottoponendosi al prelievo per definire il Dna e compararlo con quello ritrovato sul corpo della vittima.  Solo il carabiniere Suprano si è sottoposto al test, tutti gli altri hanno colto un cavillo legale per evitare, almeno per ora, il test. Ora la Procura potrebbe disporre nuove consulenze per obbligare quindi i tre indagati ad eseguire i test per la comparazione del Dna. “L’assassino e i suoi complici hanno le ore contate. Farebbero meglio a costituirsi ai magistrati”. Sono parole di Guglielmo Mollicone, il padre di Serena che dopo oltre dieci anni da quel terribile delitto si sente vicinissimo alla verità. Tre indagati sono di Teano, praticamente una intera famiglia è coinvolta nell’indagine. L’ex maresciallo dei carabinieri – comandate, all’epoca dei fatti,  della stazione di Arce -Franco Mottola, sua moglie e il figlio Marco. Dopo oltre 10 anni dalla morte di Serena Mollicone, trovata morta in un bosco ad Arce il primo giugno 2001, due giorni dopo la sua scomparsa, le indagini sul suo omicidio giungono a una svolta: gli inquirenti hanno infatti trovato 15 tracce biologiche, probabilmente dell’assassino (o degli assassini) sugli abiti della 18enne. Il ritrovamento di tracce biologiche sui vestiti di Serena permetterebbe quindi ora il confronto con il Dna degli indagati.

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