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CASERTA / GRAZZANISE / VAIRANO PATENORA – Patenti “taroccate”, 15 indagati

CASERTA / GRAZZANISE / VAIRANO PATENORA – Patenti “taroccate”, coinvolte 21 autoscuole. Sono 15, invece, gli indagati. Il servizio di Striscia la Notizia di ieri sera (03/06/2016) riporta all’attualità una vicenda già nota dal novembre del 2015. Coloro che organizzavano i seminari “truccati” erano, per la Procura della Repubblica, titolari o responsabili di centri guida situati fra  Giugliano in Campania, Caserta, San Nicola La Strada, Capodrise, Vairano Patenora, Carinola, Grazzanise, Montenero di Bisaccia,  Sessa Aurunca. Coinvolto, inoltre un medico legale, tenente colonnello medico dell’Esercito Italiano.
Secondo la procura della Repubblica certificavano corsi mai realizzati. Tutto costava dai 1.300 ai 1.500 euro; ma era taroccata perché non c’era un corso da seguire, non un docente da ascoltare. C’erano solo i certificati da un lato e il denaro dall’altro. Ora, la Procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per tutte le persone iscritte nel registro del pubblico ministero. L’inchiesta era stata aperta nel 2011 grazie a una segnalazione di un frequentatore dei corsi ‘fantasma’. Da allora, sono partite le intercettazioni, i pedinamenti. E la polizia stradale di Caserta ha sequestrato 150 patenti su tutto il territorio nazionale. Prima ancora della denuncia, a insospettire gli uomini della polizia è stata l’iscrizione ai corsi, tenuti dal consorzio casertano, di alcuni partecipanti provenienti da diverse regioni italiane. Clienti un pò in tutta Italia. Certificati ‘taroccati’ sequestrati dagli investigatori persino a Bolzano, ma poi anche a Mantova, Varese, Verbania, Torino, Imperia, Cuneo, Reggio Emilia. E giù fino a Potenza, Crotone, Cosenza. Sono complessivamente 21 le scuole guida della provincia coinvolte nell’indagine fra quelle autorizzate al rilascio, all’aggiornamento e al recupero dei punti. Attraverso articolati riscontri documentali e informatici sono state accertate gravi irregolarità circa lo svolgimento dei corsi, in quanto gli organizzatori, attraverso false attestazioni riportate sui registri obbligatori di frequenza, facevano risultare presenti alle lezioni i candidati, permettendo così di conseguire la particolare abilitazione alla guida professionale dei mezzi di massa superiore a 3,5 tonnellate e di autobus di autolinee private e pubbliche Per assicurarsi la partecipazione ai “corsi fantasma” e l’indebito rilascio dell’attestato di frequenza, i candidati versavano cospicue somme di danaro, risultate notevolmente maggiorate rispetto ai costi di mercato.

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