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ROCCAMONFINA – Processo Tari, i difensori inchiodano Ferrante: sempre più in difficoltà

ROCCAMONFINA – Processo Tari, i difensori degli imputati inchiodano Alessandra Ferrante. La testimone d’accusa sarebbe apparsa spesso in difficolta, spesso sarebbe caduta in contradizioni sotto le incalzanti domande dei difensori. Una testimonianza lunga che non è stato possibile completare nell’udienza di oggi.  Si tornerà in aula, infatti, il prossimo luglio per completare l’esame della testimone; figura che fu arrestata  insieme ad altre persone coinvolte nella vicenda, oltre un anno fa. Ora Ferrante collabora con la Procura.
Secondo l’accusa l’allora  sindaco Letizia Tari presentò la giovane donna, Romilda Grella, disoccupata, al titolare della Ecosystem, Angelo Grillo. Dal dibattimento è emerso come la ragazza da oltre un anno prima l’assunzione presso Ecosystem sollecitava Tari (anche in qualità di responsabile del Centro Impiego di Teano) ad aiutarla. Grella ha precisato che fu assunta nel giungo del 2012, lavorò (anche 10 ore al giorno per 700 euro al mese) fino al febbraio dell’anno successivo. Quindi il suo licenziamento avvenne diversi mesi prima della competizione elettorale del 2013. Un punto, sicuramente, a favore dell’imputata che avrebbe dimostrato l’insussistenza del presunto vantaggio elettorale ottenuto con l’assunzione di Grella. Letizia Tari, difesa dagli avvocati Gabriele Gallo e Gianluca Di Matteo, era in aula, come sempre. Oltre a Letizia Tari, sono a giudizio Elpidio Baldassarre, Alessandra Ferrante, Angelo e Roberto Grillo, Pasquale Valente e Assunta Mincione.

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