PIEDIMONTE MATESE – Lavori posto terremoto, tutti – oggi – sono in festa perché una chiesa riapre al culto dopo i lavori di ristrutturazione. Ognuno vuole prendersi il merito. Piovono comunicati stampa, si organizzano cerimonie, benedizioni.
Sembrano essere già dimenticati i due operai morti – Albino Tammaro e Antonio Artzeni, schiacciati da un ponteggio – mentre lavoravano proprio nel cantiere di una delle chiese “benedette” dalla pioggia di denaro pubblico. Così mentre c’è chi si vanta di essere stato il primo firmatario della mozione che “canalizzò” un fiume di denaro verso le chiese del Matese, le famiglie di Tammaro e Artzeni piangono e attendono giustizia.  Così mentre tecnici e imprese incassano ricchi guadagni le famiglie di Tammaro e Artzeni piangono e attendono giustizia.
Così mentre vescovi e preti sfilano in pompa magna nella “casa del signore” rimessa a nuovo, scintillante e lussureggiante, due famiglie – semplici, quelle che riescono a vivere solo con il sudore delle fronte – piangono per la morte di Albino e Antonio. Mentre tutti festeggiano c’è chi attende ancora di sapere per quali ragioni due uomini – costretti a lavorare un sabato pomeriggio freddo e ventoso – sono morti.
Una situazione nella quale sembra esserci davvero poco da festeggiare

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