*** ESCLUSIVA *** ALIFE – Truffa finanziaria, Sansone minacciato di morte da un direttore di banca. Svolta nel processo (il video)

 ALIFE – Truffa finanziaria, ieri, per la prima volta, l’imputato principale, Federico Sansone, si presenta in aula e parla. Attraverso una dichiarazione spontanea resa alla corte, ha praticamente messo in luce il ruolo attivo della banca Unicredit nell’intera vicenda. Sei direttori della filiale nella quale Sansone operava, sono imputati con lui. L’ex operatore finanziario di Alife ha mostrato un messaggio ricevuto da un direttore della banca in cui veniva minacciato di morte, se non avesse condotto i clienti a coprire le somme necessarie. Temevo per la mia vita, ecco perché sono stato costretto a nascondermi. Questo avrebbe affermato, in sostanza Sansone.  Cio che è avvenuto ieri, assicura l’avvocato Maria Teresa De Bottis (che rappresenta insieme all’avvocato Sgambato, gran parte delle oltre 100 vittime) potrebbe rappresentare una svolta nel processo.
Il procedimento a carico di Federico Sansone, di Alife, Antonio Caropreso, direttore dell’Unicredit di Frasso Telesino; Giovanni Reale, Fortunato Cusano, Bruno Di Pietro, Bruno Tommasiello e Luigi Buono, tutti dirigenti o funzionario delle sedi dell’Unicredit nel Beneventano. Federico Sansone, noto promotore finanziario, protagonista anche di un servizio della trasmissione televisiva “Le Iene”, avrebbe truffato l’intero paese di Alife. Gli altri, in concorso tra loro, secondo l’accusa, nelle qualità di bancari, promotori finanziari e funzionari delle Agenzie coinvolte, per le operazioni poste in essere da Sansone, in tempi diversi, avrebbero raggirato numerosi risparmiatori facendo conseguire all’alifano un ingiusto profitto ai loro danni. Secondo la Procura, però, Sansone deve rispondere anche di esercizio abusivo dell’attività bancaria. L’imputato, infatti, avrebbe aperto una sorta di filiale della banca ad Alife.

ECCO IN ESCLUSIVA L’INTERVISTA ALL’AVVOCATO DE BOTTIS