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VAIRANO PATENORA – Riapertura cava, Martone: clientelismo pezzente

VAIRANO PATENORA – “Nulla è più devastante della tenuta democratica del nostro Paese del clientelismo pezzente praticato nei piccoli comuni, con la complicità di un apparato che in cambio di un miglior stipendio si presta ad ogni logica illegale e abusiva; abusando impropriamente anche della Legge Bassanini che da potere esecutivo ai dirigenti, non ai presunti tali o incaricati, come più volte sancito dalla Cassazione e Corte Costituzionale. Clientelismo pezzente perché a differenza del conosciuto passato Democristiano, comunemente vi era uno scambio di interessi tra affare clientelare e qualche ritorno per la Comunità Locale, oggi vi è solo un ritorno abusivo solo per un abusivo occupatore di carica amministrativa. Abusivo utilizzo della Legge Bassanini perché possibili dirigenti comunali in carica e segretari comunali non firmano, come d’obbligo, gli atti esterni, facendo assumere responsabilità ai loro servi incaricati per Legge alla procedura non all’atto di determina.  E’ cosi allora che continua l’abuso di procedure altrettanto abusive intorno alla cava Pizzomonte del comune di Vairano Patenora. Il precedente responsabile regionale del Credito Agrario Cirillo, per conoscenza anche alla DDA comunica che nel modo più assoluto poteva essere data autorizzazione di coltivazione della cava; stranamente viene cambiato il responsabile in Della Valle a cui il comune, altrettanto stranamente richiede parere che viene dato positivo anche se a condizione, senza revocare il precedente parere del dott. Cirillo. Di conseguenza il Genio Civile di Caserta, consente il proseguimento alla coltivazione ma si autotutela sottolineando che il parere VIA era scaduto, perché dopo il 2010 erano cambiate le Norme in merito, e condiziona l’autorizzazione al rilascio del parere Paesaggistico ai sensi della legge 42/2004. La ditta ICI, ex Italcal, sovrasta abusivamente ogni Norma e inizia i lavori. Su nostra denuncia la cava viene sottoposta a sequestro preventivo. Si avvia una strana procedura per il parere paesaggistico e mentre il Consiglio Comunale, con delibera 30/2013 aveva nominato la commissione e il presidente, che si riunisce a luglio 2015 dando un parere equivoco, poiché nel frattempo era stata diffidata a non procedere per effetto della Legge 353/2000 che in seguito a incendio boschivo sospende ogni attività per 15 anni sulle aree bruciate, ci troviamo a una commissione convocata a novembre, sulla base della predetta delibera, ma presieduta da altro presidente. Un nuovo presidente nominato con decreto sindacale mai pubblicato all’Albo, quindi nullo e inesistente, sulla base di una intesa con il Comune di Prata che non ha alcun valore se non autorizzata e decisa dal Consiglio Comunale, in base all’art. 42 del Testo Unico 267/2000, competenza esclusiva del Consiglio negli accordi e convenzioni fra Comuni. Più grave ancora risulta il comportamento della Soprintendenza ai Beni Culturali di Caserta, che nonostante il parere equivoco della commissione comunale di luglio, esprime il proprio parere positivo dopo 68 giorni e non dopo gli obbligatori 45 come per legge, quindi nullo. Di tanto è stata fatta regolare diffida, nonché appropriata denuncia all’Autorità Giudiziaria; ciò nonostante prendiamo atto stamane di una determina che liquida 900 euro al presunto presidente della Commissione Paesaggistica. Ossia si continua a rubare risorse finanziarie e territoriali alla Comunità Vairanese, E’ giunta l’ora che qualcuno vada in galera, altrimenti i servetti non impareranno mai”. (Comunicato stampa – Lino Martone)

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