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MARZANO APPIO – Laudato sì, l’enciclica di Papa Francesco: cerchio aperto, rivolta a tutti

MARZANO APPIO (di Nicolina Moretta) – Sintesi, soggettive e personali, dei nove capitoli della Presidente Coordinamento Teologhe Italiane, Cristina Simonelli, di prefazione e di guida alla lettura della Lettera Enciclica di papa Francesco “ LAUDATO SI’ “.
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LO SPAZIO BIANCO: IL CREATO NELLE NOSTRE MANI
Lo “ spazio bianco “ è il periodo che viviamo, nel quale possiamo decidere per il bene o per il male dei nostri figli. La sfida dell’Enciclica è che il tempo diventi attivo e operoso per tutti, nell’urgenza e resilienza. Scrive papa Francesco:- “ La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune …” “ Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta … “. Le previsioni catastrofiche ormai non si possono più guardare con disprezzo e ironia. Potremmo lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia “.
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DALLA FINE DEL MONDO
Papa Francesco si è presentato a noi dicendo “vengo dalla fine del mondo”. “Il punto di osservazione non cambia la realtà, ma orienta decisamente la sua lettura”. Vivere il Vangelo con i piedi, vuol dire entrare nelle mentalità dei luoghi, di luoghi diversi e capire le ragioni e il dramma delle popolazioni dell’Amazzonia che vengono cacciate e espropriate del proprio territorio. Vi è un’intima relazione tra poveri e la fragilità del pianeta. Capire i problemi dei poveri, rispetto a quella parte del mondo ricco che inquina e che dovrà impegnarsi in futuro sempre di più a ridurre l’impatto sul clima. Pensare alla circolarità di un mondo accogliente. Non siamo “centro “, “inizio “ e “ fine “. Come usava dire don Stefano Nastasi, fino a poco tempo fa parroco della così detta “ Piccola porta d’Europa “:- L’Italia non finisce a Lampedusa. Direi piuttosto che comincia a Lampedusa “. Ma il nome “ Piccola porta d’Europa “, dice anche che sarebbe auspicabile che i paesi del vecchio mondo ( ho usato la vi minuscola nel senso di anziano ), sviluppassero una coscienza comune e inclusiva come inizio dell’Europa a Lampedusa.
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SEMPLICITA’ NON VUOL DIRE IGNORANZA
Ecologia come “ cura della casa comune “. Difesa delle nazioni espropriate e impoverite. Questi concetti non vogliono significare ignoranza, ma “ visione altra “, nel rispetto del Creato. Creato da non sfruttare, ma coltivare e custodire con rispetto. “ Scienza ed economia non possono essere separate dalle istanze etiche della pace e della giustizia “.
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ECONOMIA DELL’ESCLUSIONE E GLOBALIZZAZIONE DELL’INDIFFERENZA
Papa Francesco senza perifrasi afferma: “ La tecnologia, che è legata alla finanza, pretende di essere l’unica soluzione dei problemi, di fatto non è in grado di vedere il mistero delle molteplici relazioni che esistono tra le cose, e per questo a volte risolve un problema creandone altri “. Già Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, aveva detto: “ nonostante che accordi internazionali proibiscono la guerra chimica, batteriologica e biologica, sta di fatto che nei laboratori continua la ricerca per lo sviluppo di nuove armi offensive, capaci di alterare gli equilibri naturali “. Mentre “ i disegni politici spesso non hanno ampiezze di vedute.
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L’IMMAGINARIO VIOLATO: MONOCOLTURA DELLA MENTE
La possibilità di pensare diversamente e sostenere che “ il benessere non si calcola con l’unico indicatore del flusso economico, che il mondo non è destinato a una crescita economica infinita e indefinita, che le fonti energetiche obbligano a trovare fonti diverse e rinnovabili, impegnando risorse per ridurre il loro impatto ambientale e individuando tecnologie appropriate, quali ad esempio mezzi più economici degli attuali per desalinizzare l’acqua marina “. “ un immaginario reso passivo da un meccanismo economico, politico e comunicativo, il cui vantaggio è per pochi “.
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ECOFEMMINISMO: LE DONNE, LE MINORANZE, L’ECOSISTEMA
“ Il sogno di Sultana “ scritto Rokeya Sakhawat Hossain, è un racconto bengalese degli inizi del Novecento. Nel racconto la protagonista vive a Donnalandia. In un mondo capovolto, dove gli uomini vivono confinati e le donne sono libere. In quel mondo si ha cura e rispetto per la natura. Le donne studiano e le donne scienziato hanno trovato il sistema di utilizzare l’energia solare, incanalare l’acqua dei tifoni, ideato ingegnosi meccanismi di locomozione veloce e non inquinante … Queste idee all’inizio del Novecento! In una catechesi della famiglia (2014 ) sottolinea papa Francesco: “ sono le categorie “deboli “: “ E’ sempre più evidente che il declino della cultura del matrimonio è associato a un aumento di povertà e a una serie di numerosi altri problemi sociali che colpiscono in misura sproporzionata le donne, i bambini e gli anziani “. Ecofemminismo: “ il suo assunto di base è che c’è un nesso non causale né episodico fra discriminazione delle donne, disprezzo per le minoranze, qualunque siano, e sfruttamento indiscriminato dell’ecosistema “.
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QUALE MASCHILITA’?
La mascolinità per essere tale non ha bisogno di incarnare il ruolo del guerriero e dell’affarista. Ritorna nell’Enciclica la figura di San Francesco d’Assisi. Egli messo di fronte a due modelli. L’affarista: fagocitare, conquistare denaro e beni, seguire l’esempio paterno. Il guerriero: sconfiggere uomini, fatti nemici, aspirando al rango di cavaliere. San Francesco semplicemente sceglie di abbracciare il mendicante lebroso. Uomini contemporanei hanno scelto un appello contro la violenza sulle donne. Un’impresa intellettuale che è anche una rete di riflessione e sostegno, interfacciata da un sito “ Maschile plurale “ , www. Maschile plurale.it/
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ELOGIO DEL LIMITE: ECO-ANTROPOLOGIA
Tutte le questioni richiamate nei precedenti capitoli trovano luce in una visione d’insieme considerata nella sua completezza, che può diventare immediata filosofia di vita, senza attendere che l’intero sistema cambi anche solo parzialmente. Il rispetto dell’altro, dell’altra, dell’amore verso il prossimo, sembrano concetti passati di moda. Invece il rispetto nell’amore entra a far parte di una ecologia della vita, di una moderna eco-antropologia. La “ perfetta letizia “ del fioretto francescano è la possibilità di avere un proprio centro, una propria stabilità di rapporti personali inseriti in una umanità integrata e riconciliata. Ecofemminismo, una mascolinità possibile. “ Mettere i piedi “ in una certa realtà di minoranze, esempio: zingari. Sempre più antropologi stanno cambiando i loro oggetti di studio: osservano le persone delle città. Questi “ strani esseri metropolitani “ intenti a correre e consumare, mentre il tempo sfugge, senza il sapore della vita. Mitezza, sorriso, gentilezza e piccoli gesti fanno parte di una sana eco-antropologia. La sfida educativa è la “conversione ecologica “ : stili di vita sobri, ma anche il rispetto per ogni vita e la passione per la bellezza, la cultura, il patrimonio ambientale (: l’amore per la nostra Casa comune ).
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LE UOVA NEL NIDO E LA TERRA DEL POVERO
“LAUDATO SI’ “, un documento rivolto a tutte le persone di buona volontà, per la “cura” e la “custodia” della Terra, a cui si possono aggiungere gli atteggiamenti di “rispetto” e della “tenerezza”. Così come l’intero popolo di Dio deve custodire l’alleanza con Dio, che comprende lo spazio giusto riservato a ogni persona e in particolare agli impoveriti: “stranieri, orfani e vedove”. La cura terrena attiva viene intravista in Gesù che osserva i gigli del campo e gli alberi con gli uccelli, che mangia con le persone “ non autorizzate “. Ed è vista nella cura terrena che Maria ha per suo figlio e per tutti. Nella forma vigile della custodia, ecco allora la conclusione della persona che si pone in atteggiamento di preghiera:
Dio onnipotente,
che sei presente in tutto l’universo
e nella più piccola delle creature,
Tu che circondi con la tua tenerezza
tutto quanto esiste,
riserva in noi la forza del tuo amore
affinchè ci prendiamo cura
della vita e della bellezza.

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5 commenti

  1. “Sublime testo poetico”, come molti lo definiscono. E’ vero,Nicolina, l’Enciclica di papa Francesco è un messaggio rivolto veramente a tutti. Il mio apprezzamento più sincero per quanto sei stata profonda. Grazie per aver acceso in me il desiderio di leggerla.

  2. Giovanna Lepore

    Complimenti davvero Nicolina, leggendo il tuo articolo proporrei Papa Francesco come “tecnico” per migliorare anche il sistema scolasico italiano che oggi mi sembra abbastanza stravolto……Chissà!!! La “carica di umanità” che viene fuori dalle sue parole, così esplosiva, è di riflessione e di esempio per noi tutti.

  3. Mi colpisce positivamente, in questo commento, l’enfasi su alcune “parole dimenticate”: bellezza, rispetto, cura, interdipendenza. E’ il vocabolario della sobrietà, atteggiamento esistenziale invocato dell’enciclica di Francesco, così come richiamato nell’articolo, sul quale noi tutti credenti e non, dovremmo riflettere. Bell’intervento. Fa venir voglia di approfondire e studiare direttamente il testo di Bergoglio!

  4. Semplice, diretto e grande nella riflessione: l’amore è quella grande, meravigliosa, incessante possibilità di trascendersi verso l’altro. Questo il vero “senso”. Grazie a a papa Francesco, a Nicolina e a tutti quelli che ci spingono a credere in un mondo migliore invitandoci ad esserne protagonisti

  5. Riflessioni di rara bellezza! Spero siano di orientamento per i nostri governanti