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CASERTA / SANT’ANGELO D’ALIFE – Camorra e sanità, la nomina di Michele Izzo: ecco come si diventa super dirigente

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CASERTA / SANT’ANGELO D’ALIFE – “Anche la nomina di Michele IZZO a direttore della UOC Marketing è stata caratterizzata da significative anomalie amministrative, ed è dipesa dal provvedimento del commissario straordinario POSTIGLIONE, uomo di COSENTINO, il quale ne dispose la nomina nonostante il divieto espresso dal Ministro BALDUZZI durante il governo MONTI. Di IZZO è noto che egli è stato il segretario dell’On. Nicola COSENTINO, ed era un funzionario di VII livello della Provincia di Caserta, quindi non destinato alla carriera dirigenziale. In questo contesto la legge prevede che la nomina possa avvenire solo per persone che abbiano competenze davvero eccezionali. PATERNOSTO ed IZZO erano le persone a cui i cittadini potevano rivolgersi per risolvere ogni problematica dell’Ospedale di Caserta e per ricevere agevolazioni; di questa complessa gestione clientelare aveva grande vantaggio per il suo tornaconto elettorale l’On. COSENTINO”.
Sono parole di Gasparin, che fa luce su un aspetto, sicuramente non secondario dell’intreccio fra Camorra e sanità, su alcune vicende che hanno caratterizzato la gestione dell’ospedale di Caserta. Gasparin dopo il suo arresto, ha deciso di parlare fornendo un valido contributo all’antimafia:
“L’Azienda Sanitaria comprendeva nove plessi ospedalieri sull’intera provincia di Caserta via via poi unificati a seguito di accorpamenti. E’ sempre rimasta fuori la gestione dell’Ospedale di Caserta come Azienda autonoma di Alta Specializzazione. Quanto alla gestione dell’Ospedale di Caserta ricordo che il precedente Direttore Generale era Luigi ANNUNZIATA, che è recentemente deceduto. Inizialmente la sua nomina era stata voluta e sponsorizzata dall’On. Clemente MASETTELLA. Ho poi saputo da vicende rese pubbliche dai giornali della rottura che vi era stata tra ANNUNZIATA e MASTELLA. Ad ANNUNZIATA è succeduto per un certo periodo un funzionario della Regione Campania, Antonio POSTIGLIONE, e successivamente il dott. BOTTINO, indicato e voluto dall’On. Nicola COSENTINO. Le devo immediatamente dire che già a partire dalla gestione ANNUNZIATA, la gestione dell’Ospedale era notoriamente nelle mani di un tale ZAGARIA Francesco, di cui si sapeva che era un non meglio precisato parente di ZAGARIA Michele, il noto boss latitante, il quale, anche per mia conoscenza diretta per essere io residente nei pressi dell’Ospedale di Caserta, puntualmente tutti i giorni si presentava in Ospedale molto ben vestito e, inoltre, so che frequentava il bar MUNGIGUERRA in via Bosco, dove io l’ho visto in quanto mi fu indicato, luogo nel quale diceva che egli avesse anche frequentazioni e contatti con politici della provincia di Caserta. Posso riferire di alcune significative anomalie in questo contesto relative alle nomine di dirigenti dell’Azienda Ospedaliera casertana. Una è relativa al passaggio della dott.ssa Concetta COSENTINO, cugina dell’On. Nicola, dalla ASL all’Ospedale, per la gestione del personale. In effetti si può dire che dott.ssa abbia seguito il BOTTINO dalla ASL all’Ospedale e, verosimilmente, la sua scelta è stata anche legata a ragioni lavorative, in quanto presso l’ufficio del personale della ASL, vi era una certa confusione amministrativa con l’accumulo di notevole arretrato nella gestione dei procedimenti interni, tanto che posso ricordare che vi erano senz’altro alcuni fascicoli relativi a persone interdette in perpetuo dai PP.UU. anche per delitti associativi di tipo mafioso che non erano stati mai licenziati e sono stato io poi ad attivare poi queste pratiche. Devo dire che la dott.ssa COSENTINO poteva essere trasferita solo attraverso la concessione di un che non erano stati mai licenziati e sono stato io poi ad attivare poi queste pratiche. Devo dire che la dott.ssa COSENTINO poteva essere trasferita solo attraverso la concessione di un nullaosta da parte dell’ASL, nell’ipotesi in cui la ASL stessa non fosse in situazione di carenza di dirigenti amministrativi; devo constatare invece che pure essendo noi in quella situazione, le fu concesso il nulla osta e quindi passò all’Azienda Ospedaliera di Caserta con la medesima funzione di dirigente al personale.
Anche la nomina di Michele IZZO a direttore della UOC Marketing è stata caratterizzata da significative anomalie amministrative, ed è dipesa dal provvedimento del commissario straordinario POSTIGLIONE, uomo di COSENTINO, il quale ne dispose la nomina nonostante il divieto espresso dal Ministro BALDUZZI durante il governo MONTI. Di IZZO è noto che egli è stato il segretario dell’On. Nicola COSENTINO, ed era un funzionario di VII livello della Provincia di Caserta, quindi non destinato alla carriera dirigenziale. In questo contesto la legge prevede che la nomina possa avvenire solo per persone che abbiano competenze davvero eccezionali. Lo stesso decreto prevede il divieto di proroga di contratti dirigenziali esterni, per cui, su sua domanda, mi sono posto il problema della proroga per esempio del contratto di FESTA Bartolomeo, che da tanti anni svolge funzioni dirigenziali a contratto nell’Ospedale di Caserta.
Se si conosceva ZAGARIA Francesco non c’erano problemi, altrimenti sarebbe stato molto difficile ottenere anche quanto poteva spettare secondo la legge. A decidere erano, essenzialmente, lui e insieme a lui i dirigenti esterni, PATERNOSTO e IOVINE Carmine, oltre a FESTA Bartolomeo e IZZO. Come ho già riferito nel precedente interrogatorio, PATERNOSTO ed IZZO erano le persone a cui i cittadini potevano rivolgersi per risolvere ogni problematica dell’Ospedale di Caserta e per ricevere agevolazioni; di questa complessa gestione clientelare aveva grande vantaggio per il suo tornaconto elettorale l’On. COSENTINO. Anche IOVINE Carmine faceva parte di questo gruppo di potere ed era nota la sua parentela con il boss latitante IOVINE; più recentemente alcuni laboratori di anali facenti capo a lui avevano ricevuto l’interdittiva antimafia. Dal punto di vista politico c’era stata una vera e propria divisione di potere, Forza Italia gestiva l’Ospedale e Alleanza Nazionale gestiva la ASL; volendo fare riferimento i nomi degli originari partiti da cui provenivano i principali esponenti politici locali”

 

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