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CASERTA – Camorra e affari, ecco il sistema nell’Ospedale di Caserta, in mano a Cosentino e Zagaria.

Nicola-Cosentino

CASERTA – L’indagine sullo scandalo degli ospedali casertani traccia una straordinario scenario di come a fianco di una camorra casalese fatta di una durissima e consistente ala militare dedita alle estorsioni ed alle attività violente, si è nel tempo stratificata una matrice economica che ha fatto del rapporto con imprese e politica la sua caratteristica qualificante. In questo settore ha primeggiato Michele Zagaria. L’Ospedale di Caserta sarà il “luogo” in cui la camorra in giacca e cravatta si presenta a contatto con i funzionari pubblici posti in determinati ruoli di potere da una politica compiacente che mira al consenso ed al clientelismo. Sulla scena del crimine si presenteranno uomini diretta emanazione di Michele Zagaria, come Franco Zagaria ed il suo factotum Remo D’Amico (da Francolise), la sorella del boss – Elvira – chiamata in un ruolo di primo piano dopo la morte del marito; imprenditori del cerchio magico come Raffaele Donciglio; funzionari preposti alla predeterminazione delle condizioni amministrative per aggirare le regole sugli appalti e favorire il clan come Bartolomeo Festa; uomini che fanno da cerniera fra la camorra e la politica che conta, come Antonio Magliulo. Alle loro spalle, immancabile, la politica, ora dell’Udeur, poi del P.D.L., prima di Nicola Ferraro e Antonio Fantini, poi di Nicola Cosentino, che orchestrano, nominano, revocano, danno direttive e tutto sovraintendono. Come con i rifiuti, con la creazione di “luoghi” ove la convergenza degli interessi economici e di consenso fa trovare seduti allo stesso tavolo ideale, il politico, il camorrista e l’imprenditore. Chi paga? Il cittadino della Campania, che paga le tasse, foraggia il politico che fa clientela, il camorrista che si arricchisce e l’imprenditore che droga la concorrenza. Salta il mercato dell’economia, salta la libera determinazione dell’elettore, salta il rapporto fra lo Stato e la criminalità organizzata. Salta la democrazia, al Sud più che altrove. Nei rifuti prima; nella sanità, poi. Con gli stessi protagonisti che si sono mangiati una terra dalle straordinarie potenzialità. E’ questo il sistema; una visione riduttiva e di comodo che è stata diffusa e che vuol indicare con questo termine una camorra oleografica e militare va con forza rifiutata. Il sistema è molto più ampio e le responsabilità sono ben lungi dall’essere limitate ai camorristi. Questo è il sistema che opera nell’Ospedale di Caserta, in mano a Cosentino e Zagaria.

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